Oramai mancano pochi giorni alla Targa Florio, terzo round del tricolore, tanti sono i temi in ballo a cominciare dalla nuova sfida CIAR tra Andrea Crugnola e Fabio Andolfi, ma il caso che oggi suscita maggiori punti interrogativi e la crisi prestazionale di Stefano Albertini, l’ombra del pilota che aveva piegato tutti al Mille Miglia.
Il campionato tricolore è partito calando sul piatto del Ciocco un full di grandi candidature: due giovani under trenta, Fabio Andolfi e Damiano De Tommaso; e tre veterani collaudati Giandomenico Basso, Andrea Crugnola e Stefano Albertini. I più incisivi sono stati i due varesini Crugnola e De Tommaso entrambi meritatamente a podio nei primi due round. In grande spolvero dopo una partenza claudicante Fabio Andolfi che al Sanremo ha vinto con un bellissimo crescendo. Molto più sofferta la partenza del Giando, con una zampata di esperienza al Ciocco è riuscito a staccare il bronzo, a Sanremo ha alzato bandiera bianca ma dopo avere tenuto nel mirino per tutto il venerdì la leadership di Crugnola. Chi invece non è riuscito a battere un colpo è stato Albertini, nemmeno un solo scratch in due gare, chiuse entrambe in un’anonima quarta posizione con una quarantina abbondante di secondi di ritardo. In realtà al Sanremo il distacco ha superato il minuto abbondante, ma considerato che si è moltiplicato sotto la pioggia del Langan, una speciale dove Stefano non si giocava nulla, possiamo affermare che il ritardo cronometrico è stato abbastanza simile. Parlare di un disastro sarebbe sbagliato, ma è evidente che questo non è l’Albertini del 2020 tre volte a podio in tre gare, né tantomeno quello dell’anno passato imbattibile sulle strade di casa del Mille Miglia e due volte secondo al Due Valli, ed al Ciocco dove l’unico a stragli davanti è stato Neuville. La vettura a disposizione è sempre una Fabia rally2 Evo, ma l’impressione in queste due gare è quella di un set-up con il quale il Bresciano non è riuscito ad entrare in sintonia. Il fondo del Targa è quello più scivoloso, ed il tracciato è tra i più veloci in Italia; quindi, in linea teorica è quella dove è più difficile trovare il giusto feeling. Però da quelle parti in passato Stefano ha sfoderato grandi prestazioni e se riuscirà a prepararsi adeguatamente, lavorando in sintonia con la squadra potrebbe ritrovare rapidamente quel passo a cui ci ha abituati da due stagioni a questa parte. Analizzando i tempi dell’ultima frazione Sanremese si è notato un miglioramento, ed il fatto che ha pagato più secondi sul Teglia, mentre a Semoigo era in linea con i migliori, evidenzia una questione di feeling con le reazioni della vettura che sulle speciali più complicate lo mette in maggiore soggezione. La speranza di tutti è quella di riavere quanto prima il miglior Albertini, perché con i punti dei due quarti posti tutto sommato a contenuto il ritardo e può reinserirsi nella lotta per il CIAR.