Il Rally Monza ha messo in evidenza luci ed ombre quasi inevitabili in una gara atipica, ma che oramai divide gli appassionati tra pro e contro, qualunque cosa succeda di buono o negativo. A lasciare l’amaro in bocca in panorama (rally) Italia imbrigliato su tutto da regole e norme che disegnano delle gare a senso unico, dove per ogni dettaglio differente bisogna andare in deroga, vedere due stage by night andare in scena quando prima sono state negate a tutti è disarmante.
Vedere i due passaggi sulla speciale del Serraglio il venerdì nel buio pesto del parco dell’autodromo, con il fango e pozzanghere di acqua che quando schizzavano il parabrezza azzeravano la vista, non erano condizioni impossibili, ma nemmeno le corse di una volta, sono semplicemente rally dove si affrontano le difficoltà proposte dalla strada. Ma sicuramente erano più complicate di quelle presenti al Brunello, dove gli storici (che dipendono da un’altra commissione) hanno potuto correre mentre per le moderne non c’è stato verso di avere l’ok per correre. Tutto ingessato dalla regola italiana (ma solo per le moderne) per cui non si può correre di notte sulla terra. Il tutto ovviamente in nome di una sicurezza ingiustificata. “Sicurezza”, parolina magica che basta pronunciare per mettersi dalla parte della ragione, e anche se non ci sono ragioni plausibili a confermare o smentire la tesi, guai ad andarci contro. Ad un certo punto le speciali by night sembravano destinate ad essere messe al bando anche sull’asfalto, ma la cosa è tramontata rapidamente perché d’inverno tra le giornate corte e l’ora solare si sarebbero mandate in crisi per gli orari troppe gare. Ma per la terra si è andati avanti con il coprifuoco, adducendo tra le ragioni la polvere che d’autunno e inverno non c’è quasi mai; nonostante le richieste di tutti gli organizzatori, non c’è stato modo di rivedere una norma assurda. Poche le gare e ancora meno gli organizzatori, visto che la metà delle gare terra è firmata PRS Group, e quando il suo patron Agostini appena introdotta la norma l’ha contestata non è stato considerato. Un problema quello della notte che potrebbe ripresentarsi già al Prealpi Master Show, e vedere interrompere una gara, oppure come al Brunello rivedere la tabella di marcia per guadagnare qualche manciata di minuti al mattino è un non senso. Anche perché non si sta discutendo di fare delle gare in notturna, ma semplicemente sfruttare le prime ore serali per chiudere una tappa oppure la gara, esattamente come è stato fatto a Monza.