Oggi il Giappone è concentratissimo sui giochi Olimpici che continuano a dare una marea di grattacapi, nessuno in questo momento si è sbilanciato a parlare di WRC, Toyota spinge ma una riapertura delle frontiere intercontinentali a singhiozzo, un’opinione pubblica nipponica che storce il naso a riaprirsi per i grandi eventi, Monza è sempre più vicina al bis mondiale.
Oggi il mondiale rally è ripartito a gonfie vele, ed il Safari nonostante qualche problemino di quarantene, sembra avere superato di slancio i problemi logistici della pandemia, tanto da fare dimenticare che l’Acropoli non era lì dall’inizio dell’anno, ma ha spazzato via il Cile e la sua riserva Sudamericana. Oltre alla gara kenyota l’altra trasferta intercontinentale a restare in piedi è il Giappone ma dal sol levante, sino ad oggi nessuno ha proferito un solo fiato men che meno dalla prefettura di Aichi. Ma le restrizioni olimpiche a pubblico, media e atleti non promette nulla di buono, la formula uno ad ottobre sempre più traballante, ma soprattutto un’opinione pubblica restia a tornare ad aprirsi ai grandi eventi non fa presagire nulla di buono per il rally Japan. Oggi il rischio che dopo l’edizione “0” disputata nel 2019, la gara resti ferma per il secondo anno consecutivo sembra un’ipotesi sempre meno remota. Per il momento nessuno si sbilanciato nemmeno in Italia, ma dai tam tam del sottobosco oggi cominciano ad essere in troppi alla finestra in attesa di una decisione che potrebbe andare a modificare i loro programmi di fine stagione. Uno dei punti interrogativi è la data visto che il Japan è in calendario a metà novembre, mentre Monza è a calendario il primo week end di dicembre. Un punto interrogativo, ma non certo un ostacolo visto che il per il WRC uno spostamento non comporterebbe problemi e nemmeno per l’autodromo che a metà novembre a calendario ha solamente il monzino by vedovati.