Il team manager francese salito sulla plancia di comando della Hyundai prima del Montecarlo ad Umeà si è trovato a dare il suo primo team order nel mondo dei rally, ma questa volta la ciambella è uscita senza il buco. L’impressione è che non sia ancora sceso dal muretto della formula 1, insindacabili le ragioni sportive molto meno i rischi di giocare sul filo dei secondi.
Se vogliamo adoperare le parole della scuola di pensiero di chi aborrisce gli ordini di squadra, verrebbe da dire: “la farina del diavolo va tutta in crusca”; al contrario la frase per chi è a favore degli ordini di squadra sempre e comunque è: “non tutte le ciambelle escono con il buco”. La decisione di Abiteboul in linea di principio è insindacabile, chiedere alla sua terza guida part-time di dare strada a Neuville l’uomo di punta nella corsa al titolo piloti ci sta tutta, indipendentemente da come la si possa pensare sugli ordini di squadra. Assolutamente discutibile invece la decisione di attuarlo in quel particolare frangente, un freddo calcolo che ci può stare al muretto box della formula uno, ma rischiosissimo con tutte le variabili che propone una prova speciale. Il fatto che Thierry abbia commesso una sbavatura di un paio di secondi, vanificando il sorpasso pianificato al controllo orario, ha fatto sorridere molti (e per le ragioni più variegate); ma con Rovanpera a 6”.6 da Breen e 7”.1 da Neuville, il rischio di perdere una posizione dopo che Breen ha pagato al C.O. sono raddoppiate. Ed oggi sarebbe già sotto processo. I rally si decidono solo sulla pedana di arrivo, ed anche se in gare così veloci i secondi pesano come macigni, basta un errore da niente, o un problemino tecnico per buttare via una manciata di secondi in una prova di dieci chilometri. Avere davanti Breen oppure Neuville, considerato che stiamo parlando di una seconda posizione, e quindi esclusivamente di punti campionato, è una questione tutta interna a Hyundai, ma per eseguire lo switch si sono messi a rischio preziosi punti costruttori a favore della Toyota e Rovanpera. I principali avversari nella corsa al titolo marche e piloti. Come detto una decisione da muretto, dove ogni decimo di secondo è quasi esclusivamente matematica, con l’aiuto di una cabina di controllo in continuo contatto con le vetture. Nei rally le comunicazioni sono vietate, ed indipendentemente dal fatto che qualcuno possa fare il furbetto, sia Craig che Thierry erano obbligatoriamente a tutta, e un errorino assolutamente veniale come quello di Neuville, senza comunicare con i piloti può vanificare tutto, come è successo.