Il rally di Alba in versione normale (quella senza plus), ripropone per i protagonisti dell’Italiano WRC una versione sportiva delle forche caudine, con una gara messa a ferro e fuoco da un orda di Hyundai i20 R5 scatenate, con un Breen una spanna sopra la concorrenza.
Lo scontro tra le WRC 2016 e le R5 proposto dal campionato italiano WRC questa volta non ha avuto storia, con un Breen, occasionalmente gommato Michelin, che ha messo tutto il suo peso di top driver sulla bilancia. Nella prima boucle ha fatto suoi i primi due scratch cominciando a mettere da parte secondi preziosi nell’economia di una gara tiratissima con distacchi molto corti (tra i primi) ma dove i secondi hanno pesato come macigni. Nella replica di metà giornata ha messo in carniere altri due scratch, ma questa volta alle sue spalle il solo a tenere le distanze è stato un Huttunen XXL. Nonostante il Finlandese non sia certo uno specialista dei fondi catramati si scrollato il fiato sul collo di Dani Sordo e Luca Rossetti, due puristi dell’asfalto entrambi al volante di due gemelle Hyundai i20 R5, che però a fine giornata pagano al leader della gara poco meno di una mezza minutata, con il pilota spagnolo che brucia the Rox per una manciata di secondi. La quinta piazza se la prende un Antony Fotia scatenato, che ritorna a brillare al volante di una Volkswagen Polo R5, migliorando quella decima piazza recuperata l’anno passato al volante di una Hyundai. Fuori della top five troviamo Corrado Fontana con la Hyundai i20 WRC 16 che negli ultimi metri brucia Simone Miele con la Citroen DS3 WRC, le prime due WRC della serie tricolore, che iniziano pagando pegno alla R5 di Rossetti, che dopo l’IRCup punta a fare saltare il banco nel CI WRC. Anche se il distacco da Simone e Corrado da l’idea di una battaglia serratissima. A concludere il festival Hyundai ci pensano Veiby e Munster rispettivamente settimo ed ottavo. Quello di Alzenau si è rivelato un marchio di fabbrica vincente, in grado di portare ben sette vetture all’interno della top ten.