Con l’inversione dell’ordine di partenza Scandola paga pegno, ma tiene saldamente le redini della gara andando ad aggiungere il suo nome per un altro anno nell’albo d’oro della gara Marchigiana. Alle sue spalle un ottimo Campedelli che nella seconda frazione fa il pieno di punti.
Sulla gara di Umberto c’è davvero poco da dire, impeccabile da inizio alla fine, dopo avere capitalizzato in tappa 1 la posizione di partenza, anche con l’ingrato compito di essere il primo concorrente a scendere in strada è riuscito a difendersi alla grandissima. Fallendo il bottino pieno di punti tricolori nella tappa finale per una sporca manciata di secondi, quelli che probabilmente si è fumato in un dritto sulla prima replica della Laghi. Lo scontro tra i due è stato tiratissimo ed entusiasmante con un Campedelli partito a tutta ed arrivato a tutta, che se mai c’è ne fosse stato ancora bisogno dimostra di avere le carte in regola per succedere al suo ex capitano Giandomenico Basso. Il romagnolo in quella che si può considerare la gara di casa, non si accontenta solo dei punti ma va anche a saltare a piè pari nella generale la Peugeot 208 T16 R5 di Andreucci. Ed in classifica generale chiude al secondo posto a 26″,5 da Scandola con qualche rimorso per lo svarione di ieri che gli è costato una quindicina di secondi (ma che poteva costargli molto più cara). Terzo un Andreucci grintosissimo, che caparbiamente resta in scia ai primi due nella classifica di tappa, ma con le Pirelli non può fare di meglio su queste speciali dove le coperture Italiane pagano dazio alla concorrenza Francofona. Ed anche sul podio della generale si deve accontentare del gradino basso del podio. Fuori gioco bambin Rovanpera,, nel primo passaggio sulla Laghi tocca e perde qualche secondino, ma nella replica gli va peggio si cappotta, in qualche maniera riesce artigliare il traguardo ma per poi ritirarsi per avere compromesso il radiatore della su Peugeot. A chiudere la top five ci pensano Marchioro e Dalmazzini protagonisti assoluti nel Italiano terra.