L’Africa Eco Race ha terminato la sua prima settimana raggiungendo il bivacco di Dakhla per la giornata di riposo, agonisticamente non ci sono state sorprese con la Mini Countryman di Vasilyev lanciata verso il bis, ed il buggy di Serradori in marcatura stretta. Mentre il resto del gruppo viaggia ad oltre un ora.
Il Marocco con le sue piste molto dure, ed a tratti rocciose, non ha lasciato molto spazio alla navigazione pura, se non qualche porzione di speciale con dune impegnative che però non sono riuscite a fare selezione. O comunque ad invertire la tendenza e gli equilibri della gara. Davanti a tutti c’è sempre stato il Russo Vasilyev che è andato a segno quattro volte (su cinque speciali disputate), il più veloce ma anche il più accorto, bravo nel sapere sviluppare velocità la dove il terreno lo permette e risparmiare la meccanica nei tratti più duri. Il passo che ha tratti ha messo in mostra gli avrebbe permesso di fare una differenza ancora più importante, ma è evidente la scelta di giocare la sua gara sul passo che gli ha permesso di arrivare alla giornata di riposo con un quarto d’ora su Serradori e un ora mezzo su Thomasse entrambi al volante di due privatissimi buggy. Serradori è l’unico sino a questo momento ad essere risuscito a strappare uno scratch, al Russo, la sua è stata una marcatura asfissiante, sempre sulle tracce del Russo pronto a sfruttare un eventuale suo errore. Nelle prime tappe forse ci ha messo qualcosa in più, ma quando si è reso conto che stava rischiando molto senza però potere saltare, se non occasionalmente, il suo avversario ha optato per una marcatura ad uomo. Mantenendo alta la pressione e sperando in un cedimento della Mini, oppure ad un eventuale errore di navigazione di Vasilyev nelle dune della Mauritania, che inizieranno domani. Terzi e quarti ma ad ora e mezza di distanza i due buggy Optimus di Thomasse e dello Svizzero Vauthier. Due posizioni che però sono a rischio visto l’atteso attacco frontale che in Mauritania il truck Iveco di De Roy si appresta a sferrare già da domani. L’Olandese per andare a podio deve recuperare un ora, un operazione tutt’altro che impossibile visto che ha pagato mezz’ora di penalità e nella seconda tappa un problema meccanico gli costato una bella oretta.