L’anti Dakar, l’unica a seguire le orme della corsa di Sabine sulle difficili piste Africane, obbligata allo stop nel 2021 dal ritorno di fiamma della pandemia, quest’anno ha dovuto rinviare la gara in autunno, ma nonostante l’anomala data abbia ridotto drasticamente l’elenco iscritti Schlesser non ha mollato ed oggi la carovana è già in Marocco sulla strada per Dakar.
Oggi va già in scena la terza tappa dell’Africa Eco Race da Tagounite e Assa, quattrocento sessantacinque chilometri (la più lunga in territorio Marocchino) tra piste e un importante passaggio iniziale sulle dune del Marocco. L’anno di stop e l’ulteriore rinvio di quest’anno hanno pesato in particolare sull’elenco iscritti delle quattro ruote: appena quattro vetture (gruppo T1); otto SSV EXTREME (Can Am, Polaris e Yamaha) e tre camion (gruppo T5). Un elenco davvero striminzito che rispetto all’edizione del 2020 si è ridotto di circa due terzi, a differenza delle due ruote che perdono una ventina di concorrenti ma veleggiano comunque su una cinquantina di unità, un numero di tutto rispetto. Prima di trarre delle conclusioni bisognerà attendere l’edizione del 2023, che andrà in scena a cavallo tra fine inverno e inizio primavera, perché tra la tredicesima edizione che sta andando in scena adesso e la quattordicesima passeranno solamente quattro mesi. Un periodo relativamente breve per preparare tecnicamente e logisticamente una nuova gara di due settimane, in particolare per delle squadre e dei piloti fondamentalmente amatoriali. La difficoltà maggiore resta soprattutto il budget, cifre molto pesanti che raccogliere in quattro mesi e non in dodici può diventare missione impossibile. Di sicuro uno dei protagonisti di casa Italia tra le vetture di queste ultime stagioni AER, il driver aretino Stefano Rossi, si è trovato a fare i conti con queste problematiche, ed ha preferito gettare la spugna per passare direttamente al 2023. Un argomento su cui ci sarà modo di tornare durante la gara, ma soprattutto in attesa della Dakar e dell’AER 2023, perché a pesare oltre all’economia e alla logistica, non si può non considerare la vicinanza al Rally du Maroc e alla concomitanza con l’Andalucia. Due gare del neonato mondiale rally cross country gestito dalla ASO organizzatore in prima persona della Dakar.