Al Brunello ultimo appuntamento del campionato Italiano terra a vincere è un Paolo Andreucci ormai campione della serie, che mette in fila il suo terzo successo assoluto sulla terra made in Italy, piegando un Battistolli reduce dal successo di ieri nello storico, sempre in scia almeno sino ad una speciale dalla fine quando si mette la sua Fabia per cappello.
Nonostante il titolo vinto con una gara di anticipo Andreucci non si è certo presentato al Brunello per fare della passerella, o tantomeno fare una corsa libero da tutti i pensieri. Anzi è stato l’esatto contrario, libero da ogni pressione di campionato si è presentato a Montalcino con un ossessione vincere a tutti i costi. Dopo i successi al Val d’Orcia e Adriatico avere dovuto deporre le armi per pensare ai punti campionato due volte con Gryazin (San Marino e Vermentino) e al Marche con Battistolli la voglia di portarsi a casa il trofeo più grosso della gara era molto più di una semplice voglia. Lo scontro con Battistolli nelle fasi iniziali è stato pirotecnico, ma a differenza della gara di Cingoli la posizione di partenza ha regalato qualche decimo al campione in carica, che ne ha fatto tesoro raggiungendo il service con sette secondi di vantaggio. Un gruzzoletto niente male per le gare sprint odierne, troppo poco però per pensare di avere chiuso il match. Così dopo un interminabile meeting con gli uomini della MRF Tyre al service è ripartito a bomba, e sulla Pieve a Salti è andato a chiudere la partita raddoppiando il suo vantaggio su un Battistolli fermo ai tempi del primo passaggio. Abbastanza per spegnere qualsiasi velleità del pilota vicentino, sempre velocissimo ma forse con un pizzico in meno di concentrazione, che gli è costato un cappottamento sulla Badia Ardenga. Oltre alla posizione di partenza le gomme hanno giocato un ruolo molto importante, e le indiane MRF sulla terra hanno confermato di essere sempre al top. Sfida tiratissima, sul filo dei decimi di secondo, per il terzo gradino del podio tra Enrico Oldrati e il debuttante, sulla terra al volante di una trazione integrale, Andrea Mabellini. Braccio di ferro che sull’ultima speciale (con l’uscita di scena di Battistolli) è diventato un derby lombardo, tra Bergamo Brescia, per aggiudicarsi le prime due posizioni del podio, ed alla fine a prevalere, per soli tre secondi, è il giovanissimo Mabellini (grande protagonista nella serie continentale dell’ ERC4 e ERC4 Junior). Alle spalle del podio troviamo un devastante Christian Merli che sul filo di lana brucia Jader Vagnini e Emanuele Dati, nonostante nella prima bouclé abbia dovuto fare i conti con una posizione di partenza che non lo ha certamente favorito.