AL CEREDIGION ERC A RANGHI RIDOTTI

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Il rally Ceredigion al suo debutto nell’Europeo propone un elenco partenti di tutto rispetto con ben centoquaranta vetture al via, ma con la pattuglia ERC nella classe dedicata alle top car (rally2) mai così ridotta, con appena cinque equipaggi al top e due amatori di terza fascia, ma non va meglio nello Junior con un palco partenti dimezzato.

La giovane gara gallese, entrata a fare parte del circuito continentale alla sua quarta edizione, negli ultimi due anni è stata il quinto appuntamento del campionato made in UK, ha sempre riscosso consensi importanti tra gli asfaltisti gallesi. Non può essere sicuramente un caso che nelle tre edizioni disputate gli iscritti hanno sempre superato quota cento, una gara che piace agli amatori che hanno risposto presente in massa per la prima edizione valida anche per l’ERC. Centoquaranta vetture per una gara di cento ottantatré chilometri è un numero che negli ultimi cinque anni di ERC non ha pari, una serie dove le gare capaci di presentare un elenco a tre cifre si contano sulle dita di una mano. Un bel segnale per il Ceredigion, ma non certo per l’Europeo targato WRC Promoter, sino ad oggi sia pure a fatica è riuscito a mettere dentro gli otto appuntamenti, facendo balenare la possibilità di avere mezzo piede nella serie iridata. A funzionare molto meno, a confronto con la gestione Eurosport, è la capacità di attrarre nuovi piloti, fatta eccezione per le prime gare stagionali, anche se il trend in discesa quest’anno lo si è avvertito già in Ungheria e Canarie. Ad Aberystwyth a giocarsi i punti della serie Europea ci saranno Hayden Paddon, Mathieu Franceschi e Miko Marczyk, i primi due il lotta per il titolo da inizio campionato, mentre il polacco insegue con un distacco più importante ma con le due lepri ancora alla portata. Gli altri due superstiti sono il nostro Mabellini, impegnato a portare avanti il lavoro del Team MRF Tyre, che quest’anno è stato tutto in salita, e l’Irlandese Jon Armstrong che non è riuscito a raccogliere risultati degni di nota nonostante una Fiesta Rally2 targata M-Sport. Cinque piloti nella top class sono davvero poca roba, in una serie che solamente qualche anno fa nella top class contava sempre dalle quindici alle venti rally2. Tra i piloti arrivati al seguito dell’ERC è giusto menzionare anche Albert von Thurn und Taxis e il belga Molle, ma si tratta di due piloti amatoriali autori quest’anno di poche presenze a spot. Una crisi nella quale sta precipitando anche l’ERC Junior, dei diciassette junior al via dell’Ungheria in Galles, a due gare dal termine della serie, il plotoncino si è ridotto a solo otto vetture. Qualcuno potrebbe sostenere la tesi della caduta fisiologica dei numeri a fine campionato, ma in una serie dove il premio è una stagione nel WRC Junior essere presenti e mettere in carniere esperienza è quasi un imperativo. Per cui perdere qualcuno ci può stare ma dimezzare i partecipanti passando da diciassette a otto è un campanello di allarme.    

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