AL MARCHE BATTISTOLLI PIGLIA TUTTO

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La gara di Cingoli ha incoronato il vicentino Alberto Battistolli che va a firmare il suo secondo successo stagionale, e sul podio finale festeggia la conquista del titolo CIRT, il quarto consecutivo per le coperture indiane MRF. Un finale amaro per Ciuffi che abbandona le sue velleità tricolori dopo un uscita sulla replica della Castelletta.

Nelle prove libere e in qualifica Ciuffi ha messo subito le mani avanti, buttandosi alle spalle in entrambe le occasioni la Fabia RS di Battistolli, con un distacco sempre superiore al secondo, tanta roba sui due chilometri e mezzo della Valcarecce. Alby è andato forte, ma restando sempre un pizzico dalla parte della ragione, visto che il resto del gruppo non ha mai tenuto il passo e per la gara partire in quattordicesima, oppure quindicesima posizione non avrebbe cambiato la corsa al titolo. La domenica mattina sulla prima speciale Alby da un click al suo passo e mette tutti in riga, in primis un Ciuffi che esagera e rimedia subito un testa coda, ed a fine speciale gli paga ben sette secondi. Nella seconda speciale i due si spartiscono lo scratch e sulla Gagliole è Tommaso a firmare il miglior tempo e dimezza il suo distacco. La gara con due repliche sulle tre speciali della bouclé Marchigiana è apertissima, ma la fretta di recuperare il gap porta Ciuffi ad inciampare nuovamente, questa volta però rimedia un uscita di strada che lo mette fuori gioco. La voglia di vincere e dimostrare di essere il più veloce questa ha indotto il pilota Fiorentino, ad esagerare, foga che lo aveva già tradito in altre occasioni. Alberto Battistolli si è così trovato un autostrada spianata verso il suo primo titolo tricolore, nel secondo passaggio sulla bouclé è passato subito in modalità controllo, ma il distacco con gli avversari è rimasto invariato. All’ultimo service prima del round finale Alby poteva contare su una mezza minutata sui primi inseguitori Scandola, Lavio e Oldrati raccolti in una manciata di secondi a giocarsi i due gradini bassi del podio. “Alby” conquista così la sua prima corona tricolore, con un finale al piccolo trotto, passando dalla modalità controllo ad una gestione del passo amministrando il suo corposo bottino di secondi. La piazza d’onore se la prende Jaakko Lavio che va a scratch sull’ultima ed approfitta di un mezzo scivolone di Umberto Scandola, ed in un colpo solo gli rifila dodici secondi, rimontandogli un vantaggio di otto secondi e rotti. Una volata finale imperiale che obbliga il veronese ad accontentarsi del gradino basso del podio, Oldrati anche lui lotta sino all’ultimo ma per una mancita abbondante di secondi deve accontentarsi della quarta posizione.

CLASSIFICA

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