La parte corposa dei cambiamenti da apportare al WRC che sarà presentata dal gruppo di lavoro (Richards e Reid) al primo consiglio mondiale 2024, riguarda la parte tecnica (le eredi delle Rally1), la strada presa è quella di una Rally2+ ma tempistiche e filosofia regolamentare sono da decidere, ed al Monte ci sarà un primo faccia a faccia tra le case e la FIA.
La strada per un WRC meno costoso, o quanto meno capace di attrarre nuovi costruttori obbligatoriamente deve abbandonare l’odierna deriva, iniziata con l’avvento delle plus, vetture potenti e sofisticate forse troppo costose, ma anche esageratamente performanti. Non parliamo ne di velocità o auto pericolose, ma di un WRC oramai avvitato alla ricerca di una performance pura sempre più staccata da quel banco di prova che dovrebbero essere i rally per le vetture di serie, e per tutto quello che gira attorno gomme comprese. Di un eventuale passaggio di testimone rally1, rally2, se ne discute dalla riunione tenutasi ad Atene alla partenza dell’Acropoli. Proposta allora rigettata senza mezzi termini da tutti i costruttori. Una situazione di stallo che con l’attuale governance dei rally fatta di commissioni WRC e Rally, che non rispondono più alla FIA ma alla galassia Promotore e costruttori, ha portato sul tavolo del consiglio mondiale di ottobre una lunga serie di proposte atte a stravolgere i rally. Buio totale però su un qualsiasi indirizzo tecnico per il dopo rally1. Così è stato messo tutto nelle mani di un gruppo di lavoro ristretto, al quale spetta l’onere e l’onore di vagliare tutte le proposte sul tavolo, ma soprattutto fissare un indirizzo per il futuro. La strada emersa dalle poche indicazioni catturate è quella delle rally2 leggermente modificate (plus), ma la proposta di Reid e Richards è allo stato embrionale. Prima di arrivare sul tavolo del consiglio mondiale di fine febbraio, sarà oggetto di confronti faccia a faccia con tutte le parti in causa al Montecarlo e in Svezia. I nodi principali da sciogliere sono due: tempistiche e filosofia del regolamento. Da quanto è emerso da alcune fonti si è azzardato un passaggio di testimone anticipato al 2025, ma questo andrebbe contro l’accordo stipulato con i costruttori delle Rally1, con una stabilità regolamentare di tre anni, ed un più due con qualche cambiamento. In origine si era parlato di un sistema ibrido simile, ma sviluppato dalle singole case. Il fatto che non si sia deciso ancora nulla sul più due, non significa avere la possibilità di tirare una riga e passare alle Rally2 nel 2025. Quantomeno senza avere il via libera di Toyota, Hyundai ed M-Sport, ed i primi due stanno andando avanti a tutta birra sullo sviluppo delle Rally1 con una programmazione 2025, 2026. Se sulla posizione di Toyota non ci sono mai stati dubbi, Hyundai in questi ultimi mesi ha confermato di puntare tutto sui rally, in attesa delle scelte per il futuro, ovvero il 2027. E poi c’è un regolamento tutto da scrivere, scontato secondo l’onda populista (qualche millimetro sulla flangia e qualche appendice in più), ma un passo indietro che non includa un indirizzo e qualche porta aperta per il futuro potrebbe fare sparire qualsiasi appeal per le case.