ALBA UN FORMAT A TUTTO SERVICE

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Quando il rally regione Piemonte Alba ha presentato il suo percorso e relativa tabella tempi e distanze, la presenza di sei assistenze su tredici speciali non è passata inosservata, ed anche se qualcuno ha sollevato qualche appunto, questo format restituisce importanza e centralità al Service Park e da un senso ai costi dell’assistenza.

La scelta dell’organizzazione piemontese di andare ad aggiungere altri due passaggi all’interno del parco assistenza passando dai quattro dell’anno passato ai sei di quest’anno, all’interno di un format blindato rappresenta una novità interessante. L’attenzione dei più si focalizza quasi esclusivamente sui chilometri, che volenti o nolenti sono quelli per regolamento, ma raramente si fa caso ai service uno degli organi vitali di una gara. Nelle stagioni passate questo tema ci aveva lasciati quantomeno perplessi, in occasione del 1000 Miglia con i suoi due service, davvero pochini se consideriamo cosa costa spostare mezzi (camion e furgoni) e personale. Ed a questo proposito non è assolutamente da prendere ad esempio il mondiale che in alcune gare ha mandato in scena tappe con un service mattutino di quindici minuti e uno serale di quarantacinque in flexi. Un assurdo, come in Portogallo l’anno passato quando nella bouclé dell’Arganil, sono andati in scena cento ventinove chilometri senza assistenza. Stortura che quest’anno ha trovato un rimedio con due remote di venti minuti ad Arganil (tra inizio e fine tappa). In gare con meno chilometri, come nei campionati nazionali o si decide di tirare una croce sull’assistenza, oppure si cerca di sfruttarla al massimo, esattamente come ad Alba, dove i concorrenti hanno a disposizione ben tre ore di assistenza. Sicuramente non mancherà chi ha da obbiettare troppi rapportati ai chilometri, dimenticando che nei rally di una volta, quando non c’era il parco assistenza, anche l’ultimo dei concorrenti aveva un assistenza in tutti i trasferimenti da una speciale all’altra. Nel caso di problemi importanti è evidente che la gara è comunque compromessa, ma aumentano le possibilità di ripararla e raggiungere comunque il traguardo. Oppure come nel caso di Crugnola al Ciocco con il cedimento del semiasse, si moltiplicherebbero le occasioni per limitare i danni. Un esperimento da tenere d’occhio, che merita di essere replicato, nel caso di gare con speciali molto lontane dal service l’introduzione di un remote potrebbe consentire un modello simile senza aggiungere troppo trasferimento.      

TABELLA TEMPI E ..

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