Alla vigilia del Mille Miglia i favori del pronostico erano per Crugnola, anche se era abbastanza chiaro che i bresciani gli avrebbero dato molto filo da torcere, ma in pochi avrebbero scommesso su un Albertini in stato in grazia, dominatore capace di mandare tutti alle corde con un poker di scratch, per poi amministrare nella bouclé pomeridiana.
L’anno passato Stefano ha faticato per tutta la stagione, senza mai riuscire a trovare il bandolo della matassa, nemmeno nella gara di casa vinta alla grande nel 2021, era riuscito a tenere il passo di un Crugnola inarrivabile. Il passo indietro nel CIRA, dove oggi è nettamente al comando, sembra avergli restituito la verve di delle stagioni in cui aveva fatto saltare l’Italiano Promozione, e dopo una partenza accorta nella power di ieri è salito in cattedra bacchettando tutti Crugnola compreso. Nella prima bouclé mattutina ha firmato tutte e quattro le speciali, presentandosi al service di Montichiari con undici secondi su Crugnola e ventidue su Mabellini e Bottarelli. Abbastanza per un secondo giro in pieno controllo, ed ha alzato quel tanto che bastava per restare in scia a Crugnola e agli altri scatenati piloti bresciani. Una gara inappuntabile, dove ha messo sul piatto una precisione di guida impressionante, mettendo alla frusta la sua Skoda Fabia rally2 Evo, dimostrando di avere trovato quel feeling con la vettura, cercato disperatamente l’anno passato. Chi invece ha faticato e non poco è stato Crugnola, probabilmente un set-up non perfetto, ed un brutto svarione sulla prima prova in un tratto sporcato dal pubblico si sono andati a sommare e gli è portato via quel pizzico di cattiveria, necessario per vincere anche quando non è tutto al 100%. Nella replica è riuscito ad andare due volte a scratch, ed anche se sui ventisei chilometri delle Pertiche si è portato a soli 2”.5 dalla testa della gara, l’impressione è che non abbia mai avuto realmente Albertini nel mirino. E i quasi sette secondi che gli paga Stefano in quella prova hanno il sapore di un peccatuccio per eccesso di controllo. La lotta per il terzo gradino del podio alla fine del primo giro vede Mabellini e Bottarelli presentarsi al service appaiati, un derby all’arma bianca tutto bresciano, con il Bottarelli che nel primo passaggio sulle Pertiche ha buttato via una manciata di secondi, in un testa coda. Nella replica il Mabe però sale in cattedra e dopo avere battuto due scratch, allunga ancora e nel finale lascia la Fabia di Luca ad una decina di secondi. Il testa coda del Botta, forse gli ha tolto il giusto piglio per la lotta di podio, ma gli ha anche ricordato che con una ventina di secondi su Avbelj, rischiare di buttare tutto alle ortiche sarebbe stato un peccato mortale.