ALLA DAKAR TOYOTA CALA UN FULL

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Toyota Gazoo Racing ora orfana di Nasser Al Attiyah e Matthieu Baumel che hanno scelto il Prodrive Hunter, affronta la Dakar 2024 con ben cinque equipaggi, dove oltre al decano Ginel De Villiers ci saranno Lucas Moraes e la promessa americana Seth Quintero.

A guidare la squadra saranno i fedelissimi Giniel de Villiers e Dennis Murphy che saranno affiancati da Lucas Moraes e Armand Monleon, terzi assoluti lo scorso anno con un veicolo privato, da Seth Quintero e Dennis Zenz, da Saood Variawa e Francois Cazalet e da  Guy Botterill e Brett Cummings. Questa è la squadra più numerosa che Toyota Gazoo Racing abbia mai schierato alla Dakar. Quest’anno parteciperà con la versione aggiornata della vettura vincitrice della scorsa Dakar, ora nota come GR DKR Hilux EVO T1U. La nuova vettura è più larga di 100 mm rispetto alla precedente e include diversi miglioramenti. Le sospensioni sono state oggetto di particolare attenzione e il climatizzatore è stato riposizionato per una maggiore efficienza. Inoltre, l’auto è stata dotata di un nuovo pacchetto di raffreddamento, che consente una maggiore profusione. Il motore V35A, derivato dal Land Cruiser 300, offre 264 kW di potenza e 620 Nm di coppia massima, gestiti da un cambio sequenziale Sadev a 6 marce. Il telaio tubolare, la carrozzeria in materiale composito e le sospensioni con escursione di 350 mm sia anteriori che posteriori, dimostrano l’attenzione del team per ogni dettaglio. Come parte del suo impegno nel progetto Dakar Future, Toyota Gazoo Racing ha stretto una partnership con Repsol, per raggiungere gli obiettivi richiesti ben prima della scadenza del 2026. Repsol fornisce carburanti con il 70% di contenuto rinnovabile, utilizzando biocarburanti avanzati con una riduzione dell’impronta di carbonio di almeno il 70%, rispetto alla benzina convenzionale. Questi combustibili rinnovabili sono stati progettati e prodotti presso il Repsol Technology Lab di Madrid a partire da materiali di scarto rinnovabili, come l’olio da cucina usato. Sono stati prodotti in impianti certificati secondo lo schema di sostenibilità ISCC EU e le materie prime e i processi di produzione sono conformi ai requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva europea sulle energie rinnovabili.

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