Il campionato continentale sugli asfalti delle Canarie propone un monologo della Citroen C3 R5 che vede Lukyanuk e Lopez una spanna sopra gli altri, il Russo nella seconda frazione sbaglia e spalanca un autostrada allo Spagnolo Lopez.
La prima frazione del secondo round ERC il Rally Islas Canarias, viene investita dall’uragano Citroen che senza troppi complimenti mette in ginocchio tutta la concorrenza, a dimostrazione che la R5 di casa PSA sull’asfalto ha un DNA vincente che va oltre i confini nazionali. Con una boucle di tre speciali da mandare in replica a stretto giro di posta, due speciali di una decina di chilometri, ed a fare la differenza la Tejada, ventiquattro chilometri di quelli impegnativi e la gara li si è decisa. Le due C3 hanno cominciato a pungere prima con Pepe e poi con Alexey, ma già al primo passaggio sulla Tejada si è capito che non ci poteva essere storia, lo scratch è di Lukyanuk che salta Lopez, ma la nutrita pattuglia degli avversari con Ares, Griebel e Ingram vede il suo distacco salire esponenzialmente oltre il muro dei venti secondi. Copione che si ripete nella replica pomeridiana con i distacchi dalla coppia di testa che non raddoppiano ma quasi. A quel punto è evidente che il discorso per il successo sia una sfida a due tra l’alfiere della Citroen Spagnola ed il Russo che cavalca la C3 della Saintèloc. Lukyanuk riesce a tenere a freno la sua voglia di strafare, ma all’inizio della seconda tappa cerca di forzare per mettere qualche secondo in più tra la sua C3 e quella di Lopez, ma in un taglio esagera e il colpo rimedito danneggia in maniera irrimediabile la sospensione. Prima perde 20” in speciale ma constatati i danni non gli resta che issare bandiera bianca. A quel punto Pepe Lopez passa in modalità controllo, ed in maniera autoritaria accorcia il suo passo su quello degli avversari, dimostrando una maturità che va oltre i suoi ventitre anni. Alle sue spalle Ingram e Griebel incrociano i guantoni per la piazza d’onore, una sfida sul filo dei secondi che però nel finale vede il Tedesco osare quel qualcosa di troppo e rimediare così una foratura che lo fa scivolare al fondo della top ten. Il Britannico Ingram può cosi raggiungere il traguardo al piccolo trotto, con una pesantissima seconda posizione. Nel finale fora anche Ares e così il dormiente Habaj, mai veramente in partita, fiuta la possibilità di andare a podio e cambia passo, nelle ultime due speciali va a scratch e si prende un bronzo che non sembrava essere alla sua portata.