Nella seconda frazione del Royal rally of Scandinavia Oliver Solberg scioglie tutti i punti interrogativi sulla sua prestazione di ieri, questa mattina butta giù il piede, ed inanella otto scratch di fila e chiude la partita senza incertezza alcuna, lasciando alle corde un Paddon veloce e concreto che però inciampa assieme a Franceschi, regalando la piazza d’onore a Heikkila.
La seconda frazione del Varmland ha proposto un chilometraggio più importante, ed ha dato alle medie orarie un iniezione di velocità in più; così speciale dopo speciale si sono dissipati tutti i punti interrogativi che hanno caratterizzato la tiratissima tappa di ieri. Mettendo a confronto l’edizione venti ventitré e questa il venerdì non ha chiarito se Oliver Solberg stesse giocando al gatto con i topi, oppure fosse prossimo al limite. Con sette scratch consecutivi Oliver si è presentato alla power stage con una ventina di secondi su un Paddon in versione XXL, e una mezza minutata abbondante su Heikkila e Franceschi, dimostrando che il principino del Varmland è lui, e non c’è spazio per gli gli altri. Più che una prova di forza una gara tatticamente perfetta, dove ha dimostrato un assoluta padronanza del proprio passo gara, ieri è andato forte ma oggi ha dato al suo passo un click in più lasciando tutti alle corde, ed è andato a chiudere la partita in progressione senza mai dare strattoni, o imporre rischiosi (per lui) cambi di ritmo. E tanto per non dire di avere concesso regali ai suoi avversari è andato a prendersi anche la power stage. Padrone della situazione in ogni frangente della gara ha dimostrato una volta in più di avere velocità e solidità, anche in mischia con degli avversari che hanno vestito i gradi di ufficiale, come Paddon e Ostberg. Dimostrando di strameritare il suo attuale status di prima guida nella squadra di Mlada Boleslav. Anche se in questa tappa il campione ERC in carica ha dovuto issare bandiera bianca, è stato anche lui autore di una buona prova, a rovinargli quella che poteva essere una mezza festa è stata la foratura sulla power stage. Una ventina di secondi buttati via che lo obbligano a cedere la piazza d’onore alla Toyota GR Yaris di Heikkila, abbastanza per masticare molto amaro viste le prestazioni di un Mathieu Franceschi, il suo principale rivale nella corsa al titolo. In qualche maniera salva il gradino basso del podio, grazie all’errore pagato carissimo da Franceschi. Impegnato per tutta la frazione in un braccio di ferro sui decimi di secondi con Heikkila, Mathieu Franceschi con un continuo crescendo, è stato autore di una prestazione straordinaria, ma nel finale inciampa in un errore gravissimo che lo costringe a fermarsi dopo un ribaltone a pochi chilometri dal traguardo. Uno stop che non compromette la sua corsa all’ERC, ma in un colpo solo vede azzerarsi il suo vantaggio su Paddon. A chiudere la top five troviamo in quarta posizione la Polo GTI R5 di Frank Tore Larsen che regola Ostberg, Sesks e Reiersen.