Il passaggio dal WRC3 al CIR non è certo una promozione, ma un reset di tutte le attività dell’ACI Team Italia è comprensibile, una sorta di esame per mettere a confronto tutti i galletti del pollaio Italia e capire cosa hanno prodotto questi cinque anni. Ed il Ciocco ci ha proposto un Andolfi all’altezza della situazione.
Sotto la lente di ingrandimento è inutile negarlo c’era soprattutto Fabio Andolfi, il pilota bandiera in questi anni dell’ACI Team sulle strade del WRC, risultati altalenanti ma anche le condizioni in cui si è trovato a volte sono state quantomeno complesse. Per Fabio con l’esperienza maturata in campo internazionale, anche se al Ciocco non aveva mai corso non c’erano scusanti di sorta, con il suo bagaglio era imperativo essere della partita e la risposta è stata “presente”. Nella power stage ha lasciato una manciata di secondi che nel complesso di una gara sprint hanno il loro peso, soprattutto psicologico, ma nella prima boucle mattutina, quando le strade erano più umide e difficili si è messo in scia ai primi pagando appena 2”.2 in una trentina di chilometri a un Neuville in grande spolvero. Prestazioni che ha ripetuto nella seconda boucle; anche se è riuscito ad agganciare il podio assoluto della gara, il migliorare delle condizioni della strada gli ha fatto perdere qualche secondino in più dai battistrada ai quali pagava dazio perché la sua Fabia, pur essendo in forma smagliante non era la nuova Evo. Nell’ultima tornata ha subito la rimonta di Basso che gli ha negato il podio assoluto, ma su un paio di speciali ha pagato una ventina di secondi al pilota Trevigiano che partiva davanti, ed ha capitalizzato quei dieci, quindici minuti in più di luce che il rapido calare della notte gli ha concesso. Una fase dove qualche secondo di troppo forse lo ha concesso, ma l’impressione è quella di un piloto che a conti fatti anche andando con il coltello tra i denti avrebbe perso per un niente la sua posizione, ed ha freddamente optato per amministrare. Una prova di maturità tattica e di velocità, che lo inserisce di diritto nella lista dei protagonisti dei CIR, visto che non ha mai frequentato le strade dell’Italiano metterlo in cima alla lista dei favoriti sarebbe chiedere troppo, ma averlo sempre nelle parti alte della classifica come al Ciocco è il target per superare l’esame 2021.