Se nella classe regina un’ultima tappa sulla carta con poco da dire ha dato vita ad una serie di colpi di scena continui la serie cadetta non è stata da meno, con Andolfi che dopo avere perso la leadership è riuscito a riacciuffarla sul filo di lana.
Il finale della seconda tappa sembrava avere fornito un concentrato di colpi ad effetto che non si sarebbero potuti ripetere, con la leadership di Andolfi che si è andata a consolidare in serata, quando è stato accolto il ricorso della Motorsport Italia. Cancellata la presunta falsa partenza è stato tirato un colpo di spugna anche sui dieci secondi di penalità, portando così il suo vantaggio su Gryazin a 31”.6, un margine sufficiente a garantire al Savonese un finale in controllo. Ma sui trentuno chilometri della Eaux de Zilia la Skoda Fabia R5 del Savonese perde trazione su uno dei due treni e con sole due ruote motrici inizia una lenta e inevitabile emorragia di secondi. Fabio stringe i denti, ricompassa le sue linee cercando di fare corre il più possibile la sua vettura, su una speciale lunga ma dalle medie altissime (con pochi rilanci) e concede al russo poco più di una mezza minutata. Gryazin sia pure per soli sette decimi prende la testa della gara, ed in soccorso di Andolfi arriva un lungo e tranquillo trasferimento verso la power stage che gli permette di cercare di andare a cercare di metterci una pezza. Sono momenti febbrili per l’equipaggio e la Motorsport Italia, che guida pilota e navigatore nell’inedita veste di meccanici. Alla fine la Fabia ritrova la trazione su tutte e quattro le ruote e sui diciannove chilometri che portano a Calvi Fabio ritorna a pestare sull’acceleratore e va a segnare uno scratch grazie al quale ribalta per l’ultima volta la classifica mettendosi Grazyn alle spalle per 3”.9. Il gradino basso del podio se lo prende la Polo superstite dell’ex campione Europeo Kajetanowicz, che approfitta dell’uscita di scena di Veiby che tocca e perde una ruota sulla lunga, gettando alle ortiche un podio che aveva in tasca. Quarto un attento e regolare Katsuta, attento soprattutto a non commettere errori.