Il ritorno dell’Acropoli è stato salutato da una folla straripante che ha fatto da contorno alla speciale spettacolo di apertura sulle strade di Atene, una cornice degna di un mondiale, una sorta di tuffo nel passato che esalta il concetto di prova spettacolo.
L’Acropoli è partita nella maniera migliore con un tributo al passato degno della sua storia e del suo grande fascino, una pedana di partenza con alle spalle il Partenone a fare da cornice, ed anche la speciale spettacolo che si è svolta nel cuore di Atene è stato uno spettacolo che ha permesso di iniziare la gara con un bagno di folla impressionante. Ovviamente con la pandemia che non è ancora alle spalle alcuni scorci di quella folla potevano fare storcere il naso, ma come per altri grandi eventi vedi le ultime partite degli Europei di calcio, fa parte di quello straripante entusiasmo che accompagna eventi di grande portata internazionale. Ed il fatto che la magia dei rally sia ancora capace di attrarre delle grandi folle è un segno da accogliere in maniera positiva. Un altro concetto che ci ha regalato l’apericena ateniese è l’importanza delle speciali spettacolo, quando diventano delle street stage nel cuore di una città importanti, attirando a sé folle dove si mischiano appassionati e non. Ovvero tutte quelle persone attirate dal grande evento sotto casa che non si sposterebbero di certo ad un centinaio di chilometri per andare a vedere una speciale. Le speciali spettacolo spesso sono il bersaglio preferito di appassionati e puristi, ed in certi casi è difficile dare torto a questi quando si assiste ad autentici obbrobri, nascosti nelle zone industriali di periferia. Ma nel caso di prove come quelle di Atene, Porto, Barcellona oppure Guanajuato, in grado di radunare anche un pubblico occasionale e di inserirsi in cornici importanti delle città che le ospitano, non vanno assolutamente demonizzate perché il sacrificio che richiedono è minimo rispetto ai benefici.