Il campionato Italiano si prepara ad un Targa in versione settembrina, terzo appuntamento di un campionato che nonostante la trasferta logisticamente più scomoda registra un lieve aumento nel numero degli iscritti, un CIR che dopo il boom delle prime gare dimostra vitalità e tutto sommato una tendenza ad andare a migliorare i numeri del 2019.
Al via della gara CIR questa volta saranno in 46, un numero tutto sommato contenuto, ma che rispetto all’anno passato tiene molto bene, anzi registra al via una manciata di vetture in più, un ottimo risultato che fa tirare un respiro di sollievo a chi temeva che dopo il boom della ripresa iniziale gli iscritti crollassero. Invece la tenuta c’è, ed a fare ben sperare per la seconda metà di stagione sono proprio le difficoltà logistiche a cui obbliga la trasferta Siciliana. Soprattutto in un’annata dove il lockdown ha concentrato i calendari delle tre serie tricolore in pochissimi mesi, proponendo un appuntamento a week-end, fattore che ha complicato ancora di più di quelle squadre impegnate su più fronti. Ma se il CIR tiene bene, a guadagnare in maniera importante sono le quote del CRZ, la serie sembra avere moltiplicato i suoi numeri in maniera importante un po’ dappertutto, prima beneficiaria dello sfoltimento dei calendari generato dalla pandemia. Una serie sulla quale la commissione rally ha puntato sin dall’anno passato e sta aumentando in maniera importante i suoi consensi. Per quanto riguarda al lotta per il primato continua il braccio di ferro tra la Citroen C3 R5 di Crugnola e la Polo di Basso, anche Albertini ha dimostrato che potrebbe diventare un terzo incomodo quantomeno fastidioso. Ma al Targa oltre ai soliti pretendenti al CIRA ritornerà a cavalcare una R5 anche Marco Pollara, che sulle strade di casa punta sicuramente a fare bella figura e gradirebbe contendere il ruolo di terzo incomodo ad Albertini.