AVBELJ SBRANA IL TARO

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Il pilota Sloveno sportivamente naturalizzato in Italia, dopo l’ultimo successo nel CIRP, ritorna sulle strade del Taro per ritentare l’avventura in quell’IRC che lo ha lanciato nel panorama nazionale, ed è andato a vincere una delle edizioni più tirate della gara di Bedonia, dove ha piegato due piloti in grande crescita come Razzini e Sartor.

Da quando sono cominciate a rimbalzare indiscrezioni su un suo ritorno nell’International Rally Cup a campionato in corso, l’interesse per il Taro si è moltiplicato esponenzialmente, vuoi per il valore sportivo apportato dallo Sloveno, ma soprattutto per la sua umiltà che ha conquistato l’IRC e l’intera Italia dei rally. Se nelle prime gare del CIRP ha faticato a entrare nel feeling con delle speciali per lui tutte da scoprire, al Targa Florio finalmente è riuscito a trovare il giusto passo in una delle gare più particolari del panorama tricolore. Sulle speciali del Taro invece è subito entrato in sintonia quasi perfetta, ed ha immediataamente preso le redini della gara con una padronanza impressionante. Nelle prime due bouclé è andato a scratch cinque volte su sei speciali, nonostante una pattuglia nutritissima di avversari, con in testa soprattutto Razzini e Sartor, che sia pure con il fiatone gli sono rimasta in scia, marcandolo a poche manciate di secondi. Del Bostjan di qualche stagione indietro, già fortissimo ma insicuro, o se vogliamo non ancora conscio del suo potenziale, quello che in qualche maniera è riemerso ad Alba dove la voglia di strafare ha preso il sopravvento, nemmeno l’ombra. Questa volta ha impressionato nella gestione del suo passo, nella speciale iniziale è partito con un passo molto alto, ed ha dato un bel cinque a tutti. Nelle speciali seguenti ha però registrato il suo passo su un ritmo simile, mollando qualcosina solamente in quei pochi passaggi che nascondevano qualche rischio in più, senza mai dare l’impressione di marcare o comunque giocare sugli avversari. Una dimostrazione di forza confermata nelle ultime due speciali, con il successo in tasca lascia gli ultimi due scratch a Razzini e Sartor, ma lo fa compassando il suo passo quel tanto che bastava per evitare anche i rischi meno importanti, cedendo solamente poche manciate di decimi. Seconda piazza per un Razzini in crescendo che dopo la quarta piazza all’Elba, sale in cattedra e resta incollato ad un niente da un Avbelj superlativo, piegando un Sartor che ha lottato come un leone per restare sugli scarichi della Fabia di Razzini. Fuori dal podio per una decina di secondi un Alessandro Re, nonostante non sia riuscito a riagganciare Sartor, lo ha tenuto nel mirino, assieme al gradino basso del podio sino alle ultime speciali. Quinto ma sempre lontano dai primissimi Marco Signor, il dominatore dell’Elba sulle strade per lui nuove del Taro ha faticato a trovare il giusto ritmo.   

CLASSIFICA

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