Il finale della prima tappa del Barum, con la cancellazione dell’ultima speciale per l’arrivo di un temporale che ha pesantemente condizionato la gara già sulla prova precedente di Rajnochovice, ha lasciato l’amaro in bocca a molti fans, figuriamoci a chi la pioggia l’ha affrontata per essere presente a bordo strada.
La sicurezza, parolina magica dietro al quale tutti si nascondono, giustificazione a qualsiasi decisione ha colpito anche al Barum, dove con un colpo di spugna sono stati spazzati via i diciotto chilometri della speciale di Bunc (la replica pomeridiana). Il fatto che non c’erano le condizioni di sicurezza per gareggiare è indiscutibile, basta andare a prendere la penultima speciale di Rajnochovice vinta nel primo passaggio da Cais con Stříteský quattro decimi dietro. Tredici chilometri andati via alla media oraria di 128.2 Km/h, mentre nel passaggio sotto l’acqua a vincere è stato Stříteský alla media di 104.3, è evidente la caduta esponenziale del grip di un asfalto già scivoloso sull’asciutto. Da molti camera car era lampante quanto la maggioranza dei concorrenti avevano alzato il piede, azzerando lo spettacolo per chi era a bordo strada. Se da una parte è lampante che non c’erano le basi minime di sicurezza, dall’altra bisogna dire in tutta onestà che non stiamo parlando di un evento straordinario e inatteso. La pioggia era attesa già sulle speciali del mattino, e confermata per il pomeriggio, ma con quattro speciali da disputare con le gomme montate al service di metà giornata, era evidente che la scelta doveva essere un compromesso. Con pioggia battente e quel tipo di asfalto due scorta pioggia è evidente erano insufficienti anche per limitare i danni. Un altro di quei casi limite che viene buttato come della polvere sotto il tappeto, senza nemmeno fare un tentativo di valutazione a tutto tondo, come se i regolamenti non centrassero niente. Avere le gomme contingentate non è un problema, ma al contrario fare una sezione di quattro speciali, cinquantacinque chilometri, da disputarsi in un arco temporale di quattro ore e mezzo è evidente che non si potrà avere altro che soluzioni di compromesso (almeno in caso di tempo incerto). Scadenti sul lato prestazionale, ed altrettanto su quello della sicurezza. Dare la possibilità di avere un cambio gomme in un area prestabilita, decisi dalla direzione gara in casi emergenziali come questi, non rappresenta certo un eresia, tantomeno può rovinare i budget di qualcuno. Sempre non si voglia tornare a concedere dei service veloci di una decina di minuti, da una speciale all’altra, che sarebbero un toccasana anche per dare più respiro ai percorsi. Se però per qualcuno queste regole sono intoccabili, altrettanto dovrebbe essere completare la speciale andando piano fin che basta. Ieri sulla speciale disputata sotto l’acqua, tanti sono stati gli svarioni ma c’è stato un solo ritirato, ed un altro rientrato con il super rally. Nelle sette speciali disputate in precedenza, dodici sono stati i ritiri, e nove i super rally, questo mette in discussione il principio di pericolosità, basta adattare il passo.