Il Giando parte nella seconda frazione più compassato, pago del probabile successo assoluto magari anche disposto a cedere una posizione nella classifica di tappa. Ma risparmiando di quel tanto che basta le gomme e nel finale consolida il successo assoluto e fa il pieno di punti anche in tappa due.
Tappa uno o tappa due, gara uno o gara due, quello che a San Marino ancora una volta si è visto sono dei chilometraggi cortissimi che con il doppio punteggio hanno trasformato le prove del CIR in gare dove l’unica tattica è attaccare dal primo all’ultimo metro. L’unico momento per alzare il piede può essere alla fine della prima tappa oppure dell’ultima, ma senza esagerare. Così il Giando che voleva farsi una domenica tranquilla, andando alla messa, con l’obbiettivo di portare a casa la gara magari rinunciando a qualche punticino in tappa due. Al termine della prima boucle si è ritrovato in terza piazza con un paio di manciate di secondi di ritardo da Campadelli, con il successo assoluto messo in discussione. Ma la sua condotta gli permette a differenza dei sui rivali di risparmiare le sue gomme. A quel punto Basso ha messo il piede in modalità flat out e nella seconda boucle è andato a firmare un doppio scratch che praticamente gli permette di consolidare la sua leadership ed a sorpresa di riprendersi anche il successo di giornata. Questo a discapito di un Campedelli che finisce la sua boucle sulle tele, si gioca qualche jolly e poi preferisce alzare il piede e si accontenta del terzo di giornata per i punti, ma salva la piazza d’onore sul podio della gara. Così il gradino basso del podio finale va a Umberto Scandola anche lui al limite con le gomme posteriori della sua Fabia R5, che però rosicchia qualche punticino in più in ottica campionato. Ultima speciale fatale a Colombini che dopo una gara di alti e bassi sbatte riparte ma perde il treno di testa.