Il pilota trevigiano regala alla Toyota GR Yaris Rally2 il suo primo successo su fondo asfaltato, un successo importantissimo per il Giando ma anche per una squadra completamente nuova messa in piedi last minute da Tobia Cavallini. Alle loro spalle la Citroen C3 di Lefebvre, che ci prova sino alla fine ma si deve accontentare di contenere Avbelj alle sue spalle.
A condurre al suo primo successo su un fondo asfaltato la Toyota GR Yaris Rally2, a soli tre mesi dal suo debutto mondiale, è un Basso in versione XXL; ereditata la leadership dopo lo svarione di Crugnola non l’ha più mollata, sino alla pedana finale di Alba. Alle spalle della Yaris targata Toyota Italia ha tenuto duro la Citroen C3 di Lefebvre, trasparente per la classifica CIAR, una sorta di mezzo invito al Giando di accontentarsi della piazza d’onore, ma con Avbelj e Campedelli a una manciata di secondi dal francese, il finale non ha concesso grosse possibilità di amministrare a nessuno. Così nella speciale di Diano dove Basso si trova maggiormente a suo agio riesce a prendere quei pochi secondi di margine, che addomesticano le velleità di Stephane e nelle due speciali finali si limita a tenere a bada i suoi due inseguitori. Campedelli e Avbelj si giocano l’ultimo gradino del podio nella volata finale, ed a dare il colpo di reni decisivo è il pilota Romagnolo, mentre lo Sloveno cede alla pressione, esagera, e finisce la sua gara fuori strada. La tappa del sabato è stata condizionata da una serie di colpi di scena a ripetizione, che hanno profondamente condizionato le posizioni alte della classifica assoluta. Il primo a pagare un pesante dazio sul famosissimo salto di Diano D’Alba è stato Andrea Nucita. Il pilota della Hyundai in quel momento terzo assoluto, ma ad appena un paio di secondi dalla leadership, ha osato troppo su un dosso notoriamente “bastardo” che ha sbilanciato la sua Hyundai, ed appoggiandosi contro il terrapieno ha innescato una carambola fatale. Sulla Vesime è stato il turno di Bottarelli, in quel momento ottavo, che sbatte e sulla sua Fabia, ferma a bordo strada, si sviluppa un incendio e nel giro di una quindicina di minuti restano solamente delle lamiere fumanti. Appena il tempo di spostarsi di qualche chilometro, ed è il turno del leader della gara Andrea Crugnola. Una toccata sul fianco sinistro segna la sua vettura, ma soprattutto lo tiene fermo per quasi due minuti, e vede così sfumare un successo che stava cominciando a pregustare visti gli undici secondi di vantaggio su Basso e i diciotto su Lefebvre.