Con un solo successo scratch sull’ultima speciale della gara Alby Battistolli rovescia le sorti del Vermentino, una gara che sino ad una speciale dal termine sembrava nelle mani di Tommaso Ciuffi, ma ad Alby è bastato un solo colpo per andare a prendersi un successo che rilancia le sue azioni CIRT.
Analizzando ancora prima del via la tabella tempi e distanze del rally dei Nuraghi e del Vermentino chiunque avrebbe scommesso che la gara si sarebbe decisa in uno dei due passaggi sui venti chilometri della speciale Pattada Oschiri. Nel primo giro del mattino però aveva lasciato più di un dubbio una classifica di speciale abbastanza corta, a fronte di venti chilometri di sterrati da mandare giù tutti di un fiato. Con da una parte Ciuffi dominatore sino a quel momento, che prima a Tula e poi a Buddusò (la prima di undici e la seconda di sette chilometri), è riuscito a mettere il giovane Battistolli alle corde e ad impedirgli di uscirci. Dall’altra il portacolori MRF quasi rassegnato, che nemmeno nel primo passaggio sulla lunga è riuscito a reagire, un guida bella è spumeggiante la sua, ma al limite dell’accademico, lontana da quella che a quei traversi sapeva dare l’incisività necessaria a fare esplodere i cronometri. Un esercizio che in passato ha dimostrato di avere nelle sue corde. Presentarsi sull’ultima speciale con dieci secondi di ritardo, e venti chilometri da mandare giù tutti di un fiato, è troppo poco per pensare che oramai la gara sia ai titoli di coda. Ma errori degli avversari a parte, è davvero tanti mesi che Alby sembrava avere perso il suo tocco magico, ed anche al Nuraghi sino a quel momento non sembrava averlo ritrovato. Una seconda piazza che mai come in questo caso aveva il sapore del primo degli sconfitti, ed un campionato che lo vedeva salire in seconda posizione ma sempre più distante dal leader Ciuffi, sono stati la molla giusta per ritrovare il mordente. Una speciale a tutta dove va ad abbassare il tempo realizzato nel primo passaggio di ben venticinque secondi, rifilando qualcosa come mezzo secondo a chilometro al suo avversario, abbastanza per saltarlo sul filo di lana, ed andare a vincere per soli cinque decimi. Una progressione eguagliata solamente il Finlandese Jaakko Lavio, che va così a prendersi il gradino del podio, approfittando anche dello scivolone finale di Mattia Scandola. A chiudere la top five sono Oldrati e Tiramani con un distacco superiore al minuto abbondante dal duo di testa.