Il pilota gentleman di Saluzzo si era riservato la maggior parte delle sue carte per il finale di stagione, una tattica vincente ma dopo la vittoria tra le tutto avanti al Montecarlo è riuscito a fare il bis in Catalunya festeggiando il titolo ancora prima di andare in Australia.
La gara Catalana targata WRC3 di emozioni non ne ha offerte molte, Lario nella prima tappa abbozza la fuga, il Brazz si accontenta di una marcatura a distanza sapendo di avere ancora un risultato a disposizione dopo il Catalunya. Ma nel trasferimento del venerdì sera il Finlandese sbaglia clamorosamente strada, ed impietosa arriva la giustizia sportiva che lo mette fuori classifica. Il giorno seguente rientra con il rally2 e quindi paga dieci minuti di ritardo, ma a quel punto Brazzoli si trova al comando del WRC3 con ben 4 minuti di vantaggio che amministra con impressionate padronanza. Infatti Lario accenna qualche affondo ma il Brazz risponde sempre in maniera adeguata, mantenendo inalterato il distacco. A volte anche ai campioni quando si ha paura di sbagliare la gambina si accorcia, quindi verrebbe da dire figuriamoci ad un gentleman, invece il driver cuneese ha mantenuto un buon passo impedendo all’avversario di riguadagnare secondi e magari ritornare a crederci. Così il titolo non è arrivato nella lontana Australia, con una trasferta già programmata per riuscire a portare a casa i punti del sesto risultato che si pensava sarebbero stati decisivi. Un successo quello Catalano che trova anche un bel riscontro nella classifica di classe che vede Brazzoli in quarta posizione sulle sedici vetture al traguardo. Ed i tre che lo precedono rispondono ai nomi di Jan Solans (classe 97), Franceschi (classe 96) e Bassas Mas (classe 93) tutti giovani dalle grandi speranze, un bel termine di paragone per un gentleman classe 65, un giovanotto soltanto per la legge Fornero. La trasferta Australiana diventa così una vacanza premio da assaporare sino in fondo, considerato che il titolo vinto da Brazzoli va a chiudere il ciclo del WRC3 che dal prossimo anno non farà più parte delle serie support del mondiale. Una bella soddisfazione che va a rinverdire l’albo d’oro azzurro che proprio nel WRC3 aveva visto trionfare Simone Tempestini nel 2016.