LE SCELTE VINCENTI DI BRC

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A fine campionato per i vincitori del CIR Basso ed il team BRC onori e gloria non sono certo mancati, come è giusto che sia perché i campionati si vincono e si perdono sul campo. Ma una bella fetta di questo successo spetta anche al responsabile del team Fissore ed alle sue scelte fuori dagli schemi.

La storia di questo titolo Italiano parte tanto per non discostarsi dall’imperativo che domina l’economia degli ultimi anni, il verbo tagliare. Un taglio a cui è stata costretta Michelin che nel 2015 sosteneva BRC e Skoda, ma per la stagione 2016 ha dovuto dimezzare il suo impegno e la scure si è abbattuta sul team di Cherasco. La scelta logica o comunque di tutti sarebbe stato andare a bussare alla porta della concorrenza, ma con una scelta coraggiosa il team manager BRC Massimiliano Fissore ha optato su una scelta contro corrente, affidandosi al libero mercato. Nessun vincolo contrattuale, nessun obbligo, chiaramente un maggiore impegno economico perché non ci sono più sconti o gratuità. Ma dall’altro canto il vantaggio di potere passare da Michelin a Pirelli e viceversa a seconda del terreno più congeniale. I pro però si sono rivelati più importanti dei contro ed a fine campionato nella scelta di BRC ci stanno ben più di due punti, quelli che hanno deciso il campionato. Un rischio calcolato che ha pagato; chi non credeva nella scelta BRC ragionava con schemi superati da anni, da quando il WRC ha limitato di molto la varietà dei pneumatici l’evoluzione è diventata mirata all’ottimizzazione dei prodotti  migliori. Di conseguenza il gap tra i pneumatici casa e quelli in commercio si è quasi azzerato.           

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