La gara di Montalcino nata sulle ceneri del Tuscan nella sua seconda edizione si sdoppia ed apre alle moderne, ed i numeri sono da record in entrambe le gare con una sessantina di storiche (comprese due manciate di regolaristi), ed un ottantina di vetture moderne, primato stagionale del CIRT.
Il Brunello nella sua prima edizione (2021) dedicata interamente alle vetture storiche, ha vinto la sua grande scommessa, perché sino a quel momento le auto storiche sulla terra erano abituate ad andare in abbinamento alle moderne. Un spirito che a Montalcino hanno cercato di mantenere anche in questa seconda edizione alle quale sono state aggiunte le vetture moderne, nessuno in coda a nessuno, ma due gare indipendenti le storiche sabato 10 dicembre e le moderne domenica 11 dicembre. Le moderne da gara support, in zona cesarini si sono guadagnate pari dignità, andando in soccorso ad un CIRT mai come quest’anno flagellato dalle cancellazioni. Nonostante il titolo tricolore (CIRT) oramai assegnato la temuta diaspora dei concorrenti non c’è stata, anzi le prove del Senese si sono dimostrate ancora una volta un catalizzatore in grado di richiamare a Montalcino un ottantina di equipaggi. Battendo così il record di partecipazione ad una singola gara del tricolore 2022, numero cristallizzato sulla sessantina di vetture, ad eccezione dell’Adriatico dove si sono sfiorate le settanta unità. Ma anche il parterre dello storico va a battere un nuovo primato passando dalle quaranta vetture (per il rally) dell’edizione passata, ad una cinquantina di quella odierna. Un risultato ottenuto grazie allo sdoppiamento delle due gare, a dimostrazione che le gare da mandare in coda, siano queste moderne oppure storiche non sono gradite dai concorrenti. Una sorta di condanna all’invisibilità vissuta molto male, mentre gli organizzatori possono contare su una decina di iscrizioni in più, una boccata di ossigeno ma nulla di più. Ovviamente mettendo in cantiere due gare i costi raddoppiano, o quasi, ma i risultati sono decisamente incoraggianti.