Il rally del Casentino è vissuto tutto nel segno di Simone Campedelli, come testimoniano i sei scratch conquistati sugli otto a disposizione, un dominio che pur senza riuscire a ribaltarlo Alessandro Re non ha mai mollato e prima della Talla si è presentato in scia al pilota Romagnolo staccato di soli 4”.4 ma un problema elettrico lo ha fatto scivolare fuori dal podio.
Un Campedelli sempre più in palla marchia a fuoco il Casentino, da una parte mettendo un opzione molto pesante sul successo finale del campionato IRC, dall’altra preparando il Rally di Roma Capitale nella maniera migliore. Presa la leadership nel doppio passaggio by night (con un doppio scratch) sulla Rosina, l’equilibrio tra le forze in campo era evidente nel trovare i primi sei della generale raccolti in un fazzoletto di soli sei secondi. La Fabia della step five continua con lo stesso piglio anche nella seconda giornata, e come una formichina speciale dopo speciale continua a mettere decimi tra se e gli avversari. Unica eccezione un Alessandro Re in formato XXL che va due volte a scratch, si posiziona sugli scarichi della vettura del pilota Romagnolo e non lo molla sino all’ultima assistenza, dove riparte per la Talla con un ritardo inferiore ad una manciata di secondi. Considerato il successo scratch sulla Crocina di Alessandro Re, una speciale di poco inferiore ai ventitré chilometri, era evidente che la gara si sarebbe conclusa con una volata di trenta chilometri. In gioco però c’erano anche le posizioni di immediato rincalzo, con Albertini e Andolfi separati da una manciata di decimi e Avbelj cinque secondi dietro. Nonostante una classifica che non concede a nessuno la possibilità di un finale in controllo, Simone Campedelli estrae dal cilindro una super prestazione e lascia gli avversari più forti ad una dozzina di secondi, mettendo in chiaro a chi avesse avuto dei dubbi sul padrone della gara. L’unico a masticare amaro, non per un errore ma per un probabile problema elettrico è Alessandro Re, la sua Volkswagen Polo R5 accusa una significativa perdita di potenza che gli costa una mezza minutata. Ritardo che lo fa scivolare in quinta posizione, immediatamente alle spalle di Bostjan Avbelj. Su queste speciali Re si è sempre fatto notare, ma questa volta è stato semplicemente superlativo, e la sua prestazione è stata inferiore ma di un niente nei confronti di un super Campedelli. Il podio se lo giocano Albertini e Andolfi, una volata di trenta chilometri che al traguardo vede il bresciano davanti al savonese di quattro decimi, e riesce così a tenersi stretto il secondo gradino del podio (lasciato libero dalla Polo di Re) per soli nove decimi. Avbelj questa volta si deve accontentare della medaglia di legno, ma a soli 5”.6 dalla zona medaglie ha dimostrato di esserci anche lui.