CAMPIONE DEL MONDO

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Mai come questa volta gli occhi di tutti erano puntati sulla power stage, non per motivi prestazionali o perché determinante per assegnare il successo neo Zelandese, ma per quel paio di punti che hanno permesso a Rovanpera di festeggiare con due gare di anticipo il suo primo titolo iridato.

Una giornata meteorologicamente complicata come tutta la gara neo zelandese, non ha scalfito la corazza di Kalle Rovanpera, come tutti i suoi avversari sia pure senza andare a cercare l’impossibile ha tenuto un buon passo perché sulla terra fradicia alzare il piede è più rischioso che tenerlo giù. Il punto interrogativo era cosa avrebbe fatto nella power stage, dove era facile immaginare Tanak avrebbe dato tutto per cercare di rinviare la pratica titolo del mondo in Catalunya. La sindrome da braccino corto si è capito che non fa il caso suo, ed è andato a tutta sin dai primi metri della power, iniziando un braccio di ferro a distanza con Tanak, che si è concluso sotto l’arco del traguardo con sei decimi di vantaggio. In realtà sui sei chilometri e settecento metri della Jacks Ridge la Yaris di Kalle è passata in vantaggio in tutti e quatto gli intermedi. In pratica si è andato a prendere la gara, il massimo dei punti nella power stage e il titolo mondiale piloti a ventidue anni e un giorno, una sorta di super regalo di compleanno di quelli che non si possono comperare. Alle spalle di Rovanpera la gara non ha presentato e non poteva presentare particolari scossoni o colpi di scena. Ogier e Tanak si sono marcati senza andare a cercarsi, con l’Estone concentrato esclusivamente sulla power. Dopo i dieci secondi di penalità arrivati ieri al service di mezzo giorno, Tanak ha gettato la spugna dando l’impressione di accontentandosi della terza piazza. I secondi di ritardo erano pochi ma con una vettura che non gli ha mai dato il giusto feeling, sino a quel punto aveva fatto l’impossibile per restare aggrappato con le unghie alla Yaris di Kalle, ma quei dieci secondi sono stati un montante allo stomaco che gli ha stroncato il fiato in un momento dove inseguiva in palese affanno. A chiudere la top five, ma anche la lista delle rally1 ufficiali sopravvissute troviamo Neuville e Solberg. Il primo con due minuti di ritardo, dopo un paio di sbavature il venerdì ha perso il treno dei primi, ed a quel punto ha continuato al piccolo trotto. Oliver di minuti ne paga quattro, sempre davanti a Katsuta ma molto distante dalla lotta di testa, a parziale discolpa condizioni che non erano certamente ideali per un ragazzino che sta ancora cercando se stesso.

CLASSIFICA

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