Il campionato rally Europeo questa settimana manderà in scena il suo secondo atto sugli asfalti delle Canarie, appuntamento che dalla prossima stagione si è regalato in vista del suo cinquantesimo compleanno due anni nel WRC, la massima serie dei rally. Ma nell’elenco iscritti impressiona l’assenza di tutti i protagonisti del mondiale dal WRC al WRC2.
Il rally Islas Canarias ha annunciato qualche giorno addietro un elenco iscritti per un certo verso sorprendente, dove nessuno degli attori del mondiale è presente al via di Las Palmas di Gran Canaria che nel 2025 e 2026, farà parte del WRC. Un netto contrasto con il rally Terras d’Aboboreira andato in scena la settimana passata, dove un terzo del plotone WRC2 che conta si è presentato al via, oltre a Sordo che partiva davanti a tutti con la Hyundai i20 N Rally1, sulla falsariga di quanto fatto da Mikkelsen ad Alba. La presenza dei protagonisti del WRC2 nella gara di Amarante è largamente comprensibile; occasione unica e perfetta per provare sulle speciali della seconda frazione del Portogallo WRC, evoluzioni e regolazioni in vista della gara iridata in programma a partire da giovedì 9 maggio. Mentre per Sordo più che di regolazioni pre gara, visto il suo lungo stop dopo la partecipazione al Rally Japan, si tratta di tornare a prendere confidenza con vettura e fondi sterrati. Una visione perfetta di come prepararsi a domani, ma appena l’orizzonte si allunga di soli dodici mesi si registra sorprendentemente il vuoto pneumatico. In tanti anni di ERC gli asfalti delle Canarie hanno dimostrato di avere caratteristiche uniche, con strade a tratti rotte, dove in caso di pioggia l’equazione grip è decisamente variabile e complicata. Se i piloti del WRC2 per questioni di budget sono oramai costretti a vivere alla giornata, i costruttori più attivi sulle rally2 saranno presenti con i loro piloti di riferimento dell’ERC. Risulta incomprensibile l’assenza di tutte e tre le squadre impegnate nel mondiale, e se vogliamo anche della Hankook, che il prossimo anno rileverà il testimone dalla Pirelli. Gommare un top più competitivo di Mares, sarebbe servito a comprendere meglio dove concentrare maggiormente i propri sforzi. Se da una parte è comprensibile l’incertezza odierna, con i due anni di proroga oramai in vista e la mancanza di un regolamento vero, ma solamente delle indicazioni di massima contestate da tutti i costruttori. Se a tutto questo aggiungiamo anche il cambio di gommatura, in parte possiamo comprendere il peso sulle squadre di questa incertezza. Ma che nessuno abbia azzardato una scommessa con la vettura odierna, che sarebbe comunque servita a portare dati utili in cascina, solleva più di un punto interrogativo sulla visione del futuro.