Le discussioni sul polverone che ha sollevato il ritiro forzato di Korhonen, Gamba, Boland e Windischberger, sottolineando che nessuno dei concorrenti è stato squalificato, oppure sanzionato sportivamente, con il passare delle ore ha cominciato a delineare i reali contorni di una situazione paradossale nata alle verifiche.
Nella giornata delle verifiche la polizia tedesca è andata a controllare le targhe di tutte le vetture in gara, verificando a livello internazionale anche le targhe temporanee ecc.., ed è stato comunicato a una decina di equipaggi che non avrebbero potuto prendere regolarmente il via. Una situazione sanabile con targhe e documenti provvisori, a quel punto ognuno ha cercato di risolvere il problema evidentemente in maniera differente. Ai quattro equipaggi in questione è stato consigliato da chi ha eseguito il controllo di rivolgersi a un agenzia e chiedere una targa provvisoria tedesca con relativi documenti e assicurazione tedeschi. Una volta in possesso dei documenti la polizia, ritornata al parco per verificare cosa era stato fatto hanno dato il loro parere positivo. Ma da cosa è trapelato il magistrato verificato i rapporti, ha confutato il parere di chi aveva effettuato il controllo, adducendo per i quattro equipaggi che avevano utilizzato la stessa agenzia quel tipo di targa e relativa documentazione, valido (assicurazione compresa) sino a domenica sera, viene emesso per permettere di riportare a casa una vettura. Un interpretazione molto restrittiva e soggettiva, di un documento a cui viene dato un limite temporale (in questo caso di cinque giorni), che non richiede l’inserimento di un tragitto specifico. Ieri una volta partiti pare sia stata informata l’organizzazione, che pare abbia sentito qualcuno degli equipaggi, ma non è intervenuta ne per mediare una soluzione e neppure per fermare gli equipaggi in questione, che alla frontiera sono stati fermati, ed obbligati ad uno stop forzoso. Precisazioni dovute, visto l’argomento immatricolazioni particolarmente delicato, dove in molti hanno già sentenziato la colpevolezza di questo o di quello, tutti pronti a scagliare la prima pietra. Se l’organizzazione, ed il promotore molto vicino a questa non ci fanno sicuramente una bella figura, dall’altra è evidente la volontà delle autorità di andare oltre il normale zelo. Ed a questo proposito è superfluo aggiungere qualcosa, anche se di imboscata non si è trattato è abbastanza chiaro l’intento di passare ogni dettaglio alla lente di ingrandimento.