CILE, CANCELLAZIONI VERGOGNOSE

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Il malvezzo di constatare delle situazioni particolarmente critiche per la sicurezza relativa al posizionamento degli spettatori, ma fare partire la speciale senza risolvere il problema e stoppare tutto dopo tre vetture, per dare i tempi imposti ma senza l’organizzazione non perda chilometri gara, come dovrebbe essere per una vera cancellazione, ha il gusto di una presa in giro a cui la FIA dovrebbe dire basta.

Che la situazione sulla prima speciale del Cile non rispettasse minimamente gli standard di sicurezza per il pubblico, era parso lampante al primo colpo d’occhio; con tutta la gente a bordo dei recinti che delimitano i pascoli a bordo strada. La fotocopia di molte speciali dell’Argentina a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, una situazione che la regina delle corse su strada sud americane ha dovuto correggere nei primi anni duemila, adattandosi elle nuove imposizioni e allontanando gli spettatori da vicino alla strada. Un ritorno al passato che non è certamente da imputare al caliente pubblico sud americano, ma ad un organizzazione che ha completamente preso sotto gamba la gestione degli spettatori, soprattutto nei punti di maggiore afflusso. Una situazione che è difficile credere non sia stata rilevata dalle vetture dei vari delegati alla sicurezza, ma nessuno ha fatto niente e si è cominciato a metterci una pezza dalla seconda speciale, dove sono comparse nei punti più affollati delle bandelle nei campi, ad una decina o più di metri dai recinti a bordo strada. Così la prima speciale è partita regolarmente; dentro Neuville, Tanak e Ogier e poi la prova non è nemmeno stata interrotta ma subito cancellata. Con Evans che è andato via come il resto della banda con le cuffie interfoniche e basta. Il termine prova cancellata in questo caso, come in molti altri in passato dovrebbe rispettare il significato della parola, una speciale non disputata. Invece con soli tre tempi, si va di tempo imposto e questo significa considerare a termine di regolamenti quella speciale come disputata. In un caso del genere era evidente che sarebbe arrivato il colpo di spugna, mandare live una pantomima del genere è però indecoroso per la FIA e per il prodotto del WRC Promoter, o qualcuno si prende il coraggio di dare subito l’improcedibilità, oppure una volta partiti: “the show must go on”. Ogni giorno si inventa qualcosa di nuovo, vedi il riconoscimento facciale che si voleva introdurre un paio di stagioni addietro e poi si va avanti all’antica con un colpo al cerchio, ed uno alla botte. Una vergogna anche perché una volta di più si permette di salvare la faccia ad organizzazioni sui quali la scure della sicurezza si abbatte solamente, come nel caso della Polonia, quando non ci sono più i budget per il rinnovo dei contratti.     

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