In queste cinque stagioni di WRC+, con tutte le serie nazionali oramai convertite alle R5, spesso le presenze delle guest star del WRC sono state partecipazioni a se stanti, dove più che l’elemento confronto a farla da padrone è stato l’elemento passerella. Ma dal Ciocco i due jedi dell’Italiano Basso e Crugnola si confronteranno con Breen e Neuville tutti su delle rally2.
Il Ciocco questa volta andrà a proporre un tema molto interessante che va ben oltre la sfida tra CIR e WRC che ovviamente farà suonare le trombe a qualcuno nel caso di un’affermazione straniera. Come è successo nel 2020 con Lukyanuk a Roma, Huttunen a Verona e Bulacia al Tuscan, tutte storie a se stanti dove nessuno ha fatto brutte figure, a meno non si voglia dare una particolare lettura per avvalorare delle tesi personali, dove i fini sono altri. Questa volta non si tratta della passerella fatta con il braccio fuori dal finestrino di una plus, ma di un confronto ad armi pari a cui raramente si assiste. Un genere di uscite a cui la Hyundai non è nuova vedi Neuville a Ypres, oppure le gare a spot di Sordo o Tanak sulle rally2; spesso però la concorrenza latitava, oppure nel caso del Belga nella gara di casa c’era un chiaro intento di fare saltare il banco. Al Ciocco invece sia Thierry che Craig si misureranno al volante di due rally2, con l’Irlandese che dalla sua ha già una partecipazione su queste strade. Mentre sul versante CIR ci saranno su tutti Crugnola e Basso che di sicuro non ci staranno a perdere, ovviamente sarà la corsa a condizionarli, ad esempio a Roma l’uscita prematura di Crugnola ha indotto il Giando a rallentare in ottica campionato, anche se gli bruciava vedere allontanarsi Lukyanuk. In realtà il confronto non può togliere nulla ai due ufficiali di Alzenau, ma nemmeno dare qualcosa in più ai nostri visto che a livello anagrafico le ambizioni di entrambi potrebbero rivolgere al massimo lo sguardo in Europa. L’interesse vero è un confronto con la storia dei rally, quella che in passato proponeva la gara di casa del mondiale come un’occasione per i piloti rampanti di casa di fare vetrina. Un aspetto del WRC che nel nuovo millennio è stato fagocitato da un mondiale sempre più autoreferenziale, con vetture inarrivabili e case sempre più lontane dall’attività sportiva, quella che imponeva ai propri reparti corsa di collaborare con le filiali. Con la contabilità che si è fatta un’sol boccone dell’immagine che possono trasmettere le corse. Nel sabato del Ciocco si potrà ritornare in dietro di una trentina di anni, ed avere delle risposte inoppugnabili su dove dovrebbero guardare i rally in futuro. Se tornare a livellare tecnicamente il WRC verso il basso, oppure lasciare la forbice che oggi si è creata tra le serie nazionali e quella mondiale.