L’ERC ed il MERC si fondono a Cipro, in una delle più belle ed affascinanti gare del mediterraneo in un finale pirotecnico vede imporsi il pilota di casa Galatariotis che per soli sei decimi beffa Magalhaes, mentre per Al Attiyah sfumano per la seconda volta i sogni di gloria.
C’era una volta le gare dure, con pietraie e mulattiere, vere e proprie gare marathon dove si correvva sul passo e basta, ed a volte le gomme di scorta si montavano anche sul tetto. Poi sono arrivati i boldi di oggi e delle gare sempre più sprint, quelli per tutti ovvero gli R e quelli per pochi che rispondono al nome di WRC+, quelli che ancora oggi qualcuno si rifiuta di accettare. Ma se un Portogallo e una Sardegna ad eliminazione, non fossero bastati Cipro con una gara molto dura, ma non certo impossibile visto il suo fondo misto terra asfalto, ha messo in ginocchio una lunga sfilza di pretendenti al successo finale. Il primo a lasciare manco a dirlo è stato Lukyanuk, che in gare del genere non riesce nemmeno a rompere, fa sempre prima a finire gambe all’aria. Un ritmo il suo che non era però impossibile visto che Al Attiyah, un esperto di questo genere di gare era in scia a pochi secondi di distanza. A quel punto il driver del Qatar si ritrova in mano una solida leadership, molla ma non abbastanza per non forare e così perde la strada del podio. Con una leadership provvisoria che va ad un Nordgren che con passo blando riesce a fatica a tenersi dietro la Fabia del locale Galatariotis. Velocità pura neanche a parlarne, ma un locale bravo sul passo ed a risparmiare rispetto alla concorrenza qualche colpo in più rispetto alla concorrenza. Così nella seconda frazione Nasser ci prova ed inizia le sua rimonta, che completa ad una speciale dal traguardo quando riprende la testa. Nel frattempo il leader Finlandese Nordgren prima firma un uscita veniale che gli fa perdere tre posizioni, ma non contento nella prova seguente si schianta come si deve e dice addio alla compagnia. Ma sull’ultima speciale Nasser per non farsi mancare nulla colleziona una foratura lenta e così a 24 ore dalla prima delusione ne colleziona una seconda servendo su un piatto d’argento il successo alla Fabia di Galatariotis che per soli 6 decimi si lascia alle spalle la vettura gemella di Magalhaes. Un distacco da battaglia campale, ma che non corrisponde all’andamento di una gara ad eliminazione dove ci ha osato appena un pò di più è finito al tappeto.