Finalmente la procura federale si è espressa in maniera definitiva sui fatti del Tuscan, riscontrando che ci sono stati atti di vandalismo e sabotaggio nei confronti di Luca Rossetti e di seguito il consiglio gli ha assegnato un tempo imposto che non cambia le classifiche del CIR piloti ma regala il titolo a Citroen, una sentenza con un finale che è sembrato fosse già stato deciso a dicembre.
L’indagine della procura federale ha portato alla luce dei fatti che evidenziavano in maniera palese un sabotaggio doloso che (sulla speciale 8) ha penalizzato in maniera chiara Rossetti, ed alla luce di questi fatti il consiglio ha deciso di attribuire sulla speciale incriminata un tempo imposto a Luca Rossetti, calcolato su una media dei due passaggi precedenti (17’13”.5). La decisione permette a Rossetti di risalire in terza posizione e portare quei punti necessari a Citroen per aggiudicarsi il titolo costruttori. Una decisione che strappa il titolo costruttori dalle mani della Ford Racing, un aggiustamento che più per rendere giustizia a qualcuno va a negarla ad un altro. La decisione in se può anche non sorprendere, ed ingiusta o giusta in termini prettamente giuridici può anche starci, ma i tempi ed il racconto lascia veramente basiti. Si perché se ai caschi d’oro prima e poi nella lista dei campioni che saranno premiati a Monza mancasse non solo il nome della Ford, ma addirittura la dicitura titolo costruttori CIR è abbastanza evidente che questa decisione fosse già stata scritta i primi di dicembre. Appena analizzate le prime prove video (con il supporto delle varie testimonianze). A questo punto è inutile quanto ingiusto fare dietrologia sulle ragioni ed i perché si sia andati in una certa direzione, perché come detto in precedenza ci può stare tutta. Ed anche se nell’indagine non è stata presa in considerazione la speciale sei dove aveva forato Campedelli (e dalle indiscrezioni filtrate le prove erano altrettanto evidenti). Il fatto che Simone non abbia tagliato il traguardo; se l’attribuzione di un tempo imposto era la soluzione preferita per sanare la situazione, è evidente che il portacolori M-Sport non avrebbe potuto ricavarne alcun beneficio. Quello che però da un senso di presa in giro al tutto è non avere avuto il coraggio di mettere subito le carte in tavola, invece di lasciare sbollire il tutto e spartire salomonicamente il ritorno mediatico del titolo costruttori: lasciando in vetrina Ford Racing per un paio di mesi e regalando la soddisfazione degli albi d’oro e della coppa a Citroen. Una forma soft di giustizia, se vogliamo all’Italiana, che cerca di accontentare tutti, ma non da certo un segnale forte a chi ha messo in atto questi comportamenti dolosi, come invece poteva essere tirare un colpo di spugna sui punti campionato che attribuiva il Tuscan, chiudendo la serie dopo il due Valli.