CIRA L’ORA DI ALBERTINI

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Il campionato italiano rally asfalto dopo due stagioni targate Andrea Crugnola, oggi che il Varesino è approdato ad un meritato volante ufficiale è passato nelle mani di uno Stefano Albertini autore di una stagione in grande spolvero, tre partecipazioni tutte a podio.

A Verona è stato assegnato il CIRA 2020, ovvero il titolo all’interno della serie CIR dedicato ai piloti che partecipano solamente alle prove su asfalto e non hanno mai vinto una gara nella massima serie tricolore. Un titolo molto criticato perché tendenzialmente è una sorta di doppione del CIR e se vogliamo anche del CI WRC, ed in passato anche noi abbiamo avuto dubbi sull’utilità di questo ulteriore titolo tricolore. Ma se andiamo a considerare il suo breve albo d’oro analizzandolo sotto un profilo pratico, forse è andato oltre alle stesse intenzioni del legislatore, che voleva creare una sorta di riconoscimento a quei gentleman che si affacciano al CIR con un impegno limitato alle gare asfalto, principalmente per questione di budget. Nei due anni passati ha garantito ad un pilota come Crugnola un’qualcosa in più che poco o tanto ha pesato nell’affrontare il CIR 2019 con un budget meno risicato rispetto a quello del 2018, ed approdare così ad un volante semi-ufficiale. Quest’anno a succedere ad Andrea è stato Stefano Albertini, pilota dal valore indiscusso, ma con dei budget risicati. Nelle tre gare disputate Stefano oltre ad andare sempre a podio CIR, in alcuni frangenti ha staccato gli stessi tempi dei due pretendenti al tricolore, dimostrando di avere quel click in più per battersi per il campionato. Per cui portare a casa il CIRA è una sorta di biglietto di presentazione per il 2021, forse non abbastanza pesante da attirare altri partner ma sicuramente importante nel consolidare i rapporti con chi lo supporta. Anche se non si tratta di un ragazzino, con i suoi trentaquattro anni a livello italiano ha ancora molto da dare e se questa serie può rappresentare un aiuto per tenere in piedi dei programmi a ruota del CIR, che promuovano piloti come Crugnola o Albertini sono sempre benvenuti. La speranza di tutti è che questo successo permetta a Stefano di essere presente nella massima serie anche nel 2021, magari con quel pizzico di tranquillità in più rispetto a queste due stagioni dove spesso ha dovuto centellinare le sue presenze.

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