Inizialmente doveva essere un braccio di ferro a due tra Andreucci e Campedelli poi in zona cesarini è rientrato Consani, che però è subito uscito, ed ora al San Marino sul CIRT si profila la lunga ombra di Scandola, per una sfida a tre tutta tricolore con Campedelli che lascia la Fiesta per salire sulla Volkswagen Polo R5 della step five.
La carovana del campionato terra è oramai pronta a prendere la strada per Sanmarino, dove la sfida si annuncia ancora più incandescente che nel primo round, dove a sparigliare le carte è arrivato un Emil Lindholm in formato XXL che ha messo all’angolo anche un Andreucci ritornato a graffiare dopo una stagione corsa in palese inferiorità rispetto agli avversari del CIRT 2019. Dopo la decisione di Consani di non continuare una stagione tirata dentro per i capelli, la serie a tutta terra perde il campione uscente. Ma il clima tempestoso del Valtiberina ha creato altri colpi di scena come il passaggio di Simone Campedelli dalla Ford Fiesta alla Volkswagen Polo R5 della step five, trasferta dove ci ha messo lo zampino la Project Team che perdendo il Francese ha concentrato i suoi sforzi sul pilota Romagnolo. Ma nella gara che parte dalla rocca del titano ci sarà anche Umberto Scandola, che sembra avere spostato parte delle sue mire sul campionato terra, visto che il covid colpo dopo colpo sta mutilando il suo programma iridato. In un campionato di soli quattro round lo zero Aretino pesa in maniera particolare, ma il Veronese oltre che correre per se stesso potrebbe andare in soccorso del compagno di squadra Ceccoli che sulle strade di casa ha sempre fatto scintille. Ed il primo round nonostante le cose non siano andate proprio benissimo ha comunque portato a casa un quarto posto, ovvero punti campionato in cascina. Chi l’anno passato pensava di aver avuto a che fare con un CIRT irripetibile, visto il numero dei protagonisti, si sta già ricredendo visto che quest’anno oltre ai nomi la competizione è decisamente più elevata, tecnicamente e sportivamente.