La terra ha rischiato di iniziare con un passo falso che poteva mettere fuori gioco (per il campionato) Enrico Oldrati, perché iscritto al WRC2, una norma che si poteva battezzare “anti Bulacia”, ma in primis avrebbe penalizzato il giovane Bergamasco. Una norma che però verrà corretta rimediando ad una di quelle regole introdotte su pressioni esterne.
Tanti sono i nomi interessanti che andrà a proporre il campionato italiano terra, ma tra questi fa piacere che ci sia rientrato Enrico Oldrati, il pilota Bergamasco che l’anno passato ha chiuso il campionato terra in quinta posizione. Un risultato di tutto rispetto perché ottenuto alla sua prima stagione al volante di una Skoda Fabia Rally2. Enrico ha rischiato di non potere essere della partita per la norma introdotta quest’anno che rendeva trasparenti i piloti iscritti al WRC2. Una di quelle regole introdotte per evidenti spinte di interesse, che in passato abbiamo visto in più di un’occasione modificare la massima serie tricolore (quella dove ci sono maggiori interessi). Questa volta però la federazione sembra avere capito l’errore commesso e sta tornando sui suoi passi con un onorevole retromarcia. Oldrati si candida così ad essere tra i protagonisti della serie su terra, made in Italy, un pilota che ha scelto di essere al via di alcune gare del WRC2, e sarebbe stato davvero sbagliato escludere. Una norma che estromette dei piloti da un campionato in base al loro pedigree, a cosa hanno vinto, oppure a quale campionato partecipano è quanto di più sbagliato perché innesca un meccanismo per cui domani un pilota come Andreucci non possa prendere parte al terra perché ha già vinto il massimo campionato. Inoltre, Bulacia e Consani con i loro successi hanno dato un plus valore alla terra, ma anche alle serie tricolori in generale, cercare dei cavilli per avere un avversario in meno non può essere una soluzione che va nel senso dello sport.