CIRT LINDHOLM OUT ANDREUCCI ..

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Con una gara senza incertezza alcuna Emil Lindholm ha dominato in lungo e in largo Valtiberina, con cinque scratch su sette speciali mette i puntini sulle “i”, esaltando le nuove coperture MRF in vista del prossimo round Europeo, ma nel trasferimento verso la PS finale la sua Fabia si ferma ed a festeggiare è un Andreucci incredulo.

Il Lindholm che si era affacciato in maniera prepotente in Svezia, impressionante sull’asfalto delle strade del Roma Capitale, oggi ha messo in chiaro che il look del brutto e timido anatroccolo a cui ci aveva abituati in questi anni è destinato a diventare un nebuloso ricordo. Cinque scratch su sette la dicono lunga sulla sua superiorità, ma chi lo ha visto sulle speciali non ha avuto bisogno di guardare il cronometro per capire che il ragazzo ha una marcia in più. Bastava il colpo d’occhio. Qualcuno si è fatto l’illusione che dopo un sabato sulle velocissime crete senesi, i tre passaggi domenicali sull’Alpe di Poti, con il guidato che tagliava un bel 25 Km ora alle medie del giorno prima, potessero spostare gli equilibri, ma il miraggio è svanito quando le prime tre vetture hanno raggiunto lo stop. Ma se il gruppone ha perso subito contatto dalla testa della gara, a dargli filo da torcere c’è rimasto un Andreucci più determinato che mai, che ha lottato con le unghie sino a due speciali dal termine. Ma quando si era rassegnato ad una seconda piazza, la Fabia R5 di Emil si è fermata nel trasferimento verso l’ultima speciale e dopo averle provate tutte ha dovuto issare bandiera bianca, passando il testimone della gara ad un Andreucci incredulo, che nell’ultimo passaggio si limita ad amministrare un il suo vantaggio sui diretti inseguitori. Se il Finlandese è stato autore di una prova sfortunata ma di sicuro XXL, Ucci non è stato da meno, con la Citroen C3 by Peletto la musica è cambiata rispetto alla Peugeot 208 T16 (utilizzata l’anno passato) sempre in debito di ossigeno. Se mai ci fossero stati dei dubbi è chiaro che il Garfagnino punta a fare saltare il banco nel CIRT, ed i numeri per farlo questa volta ci sono tutti. La piazza d’onore se la prende un Campedelli con una gara tutta in salita, andato subito alle corde per un problema all’interfono, ed altre noie, ha velocemente risalito la china saltando tutti gli avversari. Un buon passo il suo ma senza caricarsi di rischi inutili, ha chiuso la sua fatica ad una trentina di secondi dalla vetta. Lasciandosi senza tanti complimenti alle spalle Costenaro, Ceccoli e Gamba, con il Vicentino che per non rischiare il gradino basso del podio da un colpo di reni finale che gli permette di firmare l’ultimo scratch.   

CLASSIFICA

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