La Skoda Fabia rally2 by Kreisel e Baumshlagher ha fatto parlare molto di se con i filmati dei suoi test, ed i suoi propositi bellicosi per forzare l’apertura all’elettrico nel campionato Austriaco, filosofia differente dalla Stard di Stohl che ha capitalizzato la sua esperienza nel rallycross E, per assemblare una C3 ERX rally2 che ha già debuttato in Polonia.
Se dal test reso pubblico della Fabia RE-X1, Kreisel è evidentemente in cerca di visibilità, ed il fatto che sia disposta ad investire su un intero campionato ha un fine chiaramente commerciale. Trame che per il momento non sono state dichiarate, ma è difficile credere queste si limitino solo a mettere in mostra le proprie capacità tecnologiche. La STARD capitanata da Stohl oramai da anni impegnata sul fronte rallycross elettrico, ed in collaborazione con numerosi progetti come quello della Hyundai Kona elettrica di Paddon, ha sviluppato anche una rally2 vestita da Citroen C3, ma a differenza della Kreisel lo ha fatto in punta di piedi e la vettura ha già debuttato in un rally vero: il Tor Modlin Rally Show in Polonia. Una gara dove erano ammessi prototipi di vario genere, sempre sulla falsariga di vetture rally2 e non di quelle super car, simil WRC+, viste in azione sulle speciali di Nuova Zelanda e in Australia. Il risultato per un debutto è stato decisamente interessante, a dominare la gara sono state le Hyundai i20 R5 capitanate dal fresco campione di Polonia Huttunen, mentre la C3 ERX con al volante Manfred ha chiuso al sesto posto assoluto, battendo un terzo ed un quarto tempo assoluto di speciale. Un risultato incoraggiante, per una vettura tutta da scoprire nei suoi equilibri in versione rally2, una scelta mirata su una gara relativamente corta (34,6 Km), ma suddivisa in 9 prove con 5 service park molto lunghi. Ogni sezione proponeva al massimo 6 / 7 chilometri cronometrati. Format simile a quello dalla prima tappa di Monza, anche se i chilometri di una speciale raddoppiavano, per la C3 ERX conta il fatto di avere la possibilità e i tempi di ricarica opportuni. Un aspetto che Manfred ha sempre rispettato, ed a differenza di Kreisel non intende andare alla ricerca di deroghe che possano snaturare una gara per adattarla all’elettrico. Ma è decisamente più interessato a cogliere tutti gli sviluppi che possono arrivare dalle corse su strada, senza per questo bruciare le tappe. Una filosofia che guarda avanti senza cercare di bruciare il presente, l’elettrico oggi può permettersi senza regole chiare almeno in performance pura di umiliare la concorrenza, ma in tema di endurance la strada è ancora lunga. Ed un eventuale ingresso a gamba tesa in una serie, potrebbe creare malcontento e ritorcersi contro chi lo ha cercato.