Il gruppo PSA nell’anno del passaggio dal marchio del leone a quello dello “chevron” sta tirando le somme di un di una stagione in chiaro scuro, con i successi in Sardegna e Friuli ma nessun titolo. Ed anche se in ottica 2020 si è già parlato molto di un cambio della guardia al volante della Citroen C3 R5, ma il nodo principale resta la riconferma del programma CIR.
Dopo i cambiamenti ai vertici di Citroen Italia qualche inquietudine per la riconferma dei programmi sportivi Italiani (ai vertici del CIR) del gruppo PSA si è percepita a più riprese. I due massimi titoli tricolori sfuggiti per un soffio hanno lasciato la bocca amara, anche se i successi ottenuti da Rossetti in Sardegna e Friuli non sono cosa da poco. Soprattutto se si considerano le difficoltà a mettere a punto la C3 R5, vettura dal grande potenziale, ma ancora (almeno nei primi mesi dell’anno) in fase di svezzamento e con una scarsa propensione da parte dei team Francesi di riferimento a condividere i loro progressi nelle regolazioni della vettura. Per il momento tutte le decisioni sono state rinviate alle prime settimane di gennaio. In passato dei dubbi sulla riconferma delle nuove stagioni c’erano già stati, ma la preoccupazione dei diretti interessati non era mai stata così palpabile. Per cui negli ultimi giorni del 2019 in mancanza di notizie certe resta solo il tam tam che attraversa trasversalmente il panorama tricolore, con una metà degli addetti ai lavori che scommette su uno stop o qualcosa di analogo, mentre la restante metà resta comunque fiduciosa che a prevalere sarà una linea di continuità. D’altronde per una squadra che nel decennio che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle ha vinto quasi tutto sotto il segno del leone, gettare la spugna in una delle poche occasioni dove non è andata a centro strategicamente sarebbe un errore (soprattutto dal punto di vista della comunicazione). Le giubbe rosse in questi giorni si sono comunque messe in moto (in maniera discreta), per sondare le intenzioni future di Giandomenico Basso, ed Andrea Crugnola. Come se in un eventuale futuro CIR si pensasse alla sostituzione di Rossetti, che lo scorso inverno riuscì a strappare il contratto proprio quando il Giando sembrava vicinissimo a vestire i colori Citroen. Ma con il passare dei giorni ha preso corpo l’ipotesi di una formazione a due punte con in pole Andrea Crugnola e Luca Rossetti, anche se le trattive restano aperte anche con Basso. Una scelta che andrebbe a spezzare la filosofia di giocare ad una sola punta, quella che probabilmente gli è costata il titolo quest’anno, ma anche nel 2016 quando Basso e la BRC bruciarono Andreucci per soli due punti. Anche perché all’epoca Peugeot la seconda vettura affidata ad un under 25 è sempre stata una scelta legata esclusivamente al titolo costruttori, spesso con programmi uno scalino più in basso sotto il profilo tecnico ma anche economico. Una bella scommessa a cui i vertici di Citroen si apprestano a dare una risposta se lasciare ma senza quell’alone di imbattibilità, oppure raddoppiare e fare saltare il banco.