Nella sostanza non è cambiato molto se non in maniera formale, con il passaggio in toto alla struttura di Fabrizio e Michele Fabbri dei programmi CIR di Crugnola e Ometto con la Citroen C3 R5 e quello di Andreucci – Andreussi con la debuttante Peugeot rally4. Ora bisognerà attendere la fine del 2020 per vedere se si tratta di differente gestione dello sport, oppure..
Dopo i primi sentori di cambiamento della linea sulle politiche sportive del gruppo PSA Italiano, con il passaggio delle consegne ai suoi vertici nel corso del 2019, qualche timore c’è sempre stato, anche perché le coordinate di come si evolverà la situazione forse non sono chiare nemmeno oggi. Ma avere ufficializzato la presenza nel CIR di Crugnola e Andreucci, due piloti legati direttamente ad una collaborazione con PSA è un segnale positivo per la stagione che deve partire, ma potrebbe esserlo anche per il futuro perché se negli ultimi anni più volte si è temuto potesse arrivare un taglio netto ai programmi tricolori, oggi è abbastanza chiaro che svincolandosi dal marchio i budget potrebbero essere più contenuti, ma è abbastanza evidente che per il momento non ci saranno tagli netti, ma si passerà ad una gestione esterna dei programmi, cosa che nella pratica non sposta molto visto che la F.P.F Sport ha sempre gestito sul campo e fuori le vetture targate PSA. Una decisione che non sposta i favori dei pronostici CIR, che per il momento vedono in pole il trentenne Varesino, soprattutto in considerazione dei progressi evidenziati (in questi dodici mesi) dalla Citroen C3 R5 nel mondiale, ed in Italia. Anche con il cambio di gestione continua la solida partnership con Pirelli, ed in attesa del debutto al Roma Capitale Andrea e Pietro saranno al via del Casentino per togliersi la ruggine di questi mesi.