Nella riunione sul futuro del CIR tra la federazione ed i principali attori non si è mai entrato nell’argomento serie minori ovvero CI WRC e CIRT, due argomenti che meriterebbero ognuno una particolare attenzione, nel primo caso si tratta della serie più in salute, almeno come partecipazioni ma con le WRC oramai alla fine a breve la serie dovrà essere rivista.
Uno degli argomenti più interessanti che si sta profilando all’orizzonte è quello sul futuro del campionato Italiano WRC, una serie che dopo qualche anno di crisi, all’ombra dell’IRCup, ha saputo risollevarsi, ed oggi nel panorama Italiano è quella che forse gode di maggiore salute, con un discreto tasso qualitativo, ed elenchi iscritti abitualmente sopra il centinaio di vetture. A latitare però cominciano ad essere le vetture regine ovvero le World Rally Car 1.6 Turbo, auto che sono ferme come produzione ed evoluzione al 2016. Anni che cominciano a pesare riducendo inevitabilmente il bacino di queste vetture, oltre a rendere la forbice prestazione con le R5 più vicina. Se da una parte è evidente che il passaggio non può essere traumatico, ovvero decidere da un anno all’altro per l’esclusione di queste o quelle vetture e altri provvedimenti simili. In realtà anche se nessuno ad oggi si è sbilanciato o lasciato sfuggire qualche dichiarazione in merito agli indirizzi da prendere, gli addetti ai lavori che ruotano attorno al campionato danno orami per scontato un prossimo passaggio alle sole R5, in una sorta di naturale passaggio di testimone con le vecchie WRC. Di sicuro una apertura una tantum, oppure anche al campionato alla WRC Plus per costi e difficoltà gestionali sarebbe impensabile. La deroga concessa a Loeb ad Alba potrebbe avere un seguito, ed il fatto che il pilota sia indicato dalla casa potrebbe ampliare il suo significato ovvero Scandola piuttosto che Rossetti potrebbero avere il via libera in quanto piloti di quella casa, ma i nomi possono essere anche internazionali vedi Huttunen piuttosto che Katsuta. Pensare che si possano spostare gli equilibri di un campionato di seconda fascia (ma anche di prima fascia), su vetture costosissime e di difficile gestione come le Plus è impensabile. Resta da capire quale sarà il pensiero federale se titolare un campionato privati o seconda divisione per le R5 e tirare un colpo di spugna sulle WRC, oppure continuare con il sistema misto alla Francese. Nel caso di una serie per i privati le R5 bisognerà prendere il coraggio a due mani e turare un colpo di spugna sul TRA all’interno del CIR, un titolo con poco senso sportivo e come partecipazione non è certo un grande valore aggiunto.