Al suo debutto internazionale la nuovissima Renault Rally4, appena omologata, al Targa Florio si è guadagnata le luci della ribalta anche grazie al suo pilota Paolo Andreucci, che ha contribuito ad aumentare la cassa di risonanza di una prima con alti e bassi e ancora parecchio lavoro da fare.
Se da una parte la scelta di Paolo Andreucci per gli ultimi collaudi della Clio Rally4, ed il debutto ufficiale in gara non c’è nulla da eccepire, le doti da tester del Garfagnino sono note a tutti; ed in particolare sulle compatte tutto avanti della casa del leone è stato uno dei piloti chiamati a sviluppare prima la 208 R2 e poi la 208 Rally4. Regine di classe tra gli anteriori dell’ultimo lustro rallystico. Dall’altro però ha dato un boost mediatico che ha caricato ulteriormente le aspettative, che però hanno dovuto fare i conti gli inevitabili problemi di gioventù; chi si attendeva di assistere ad un dominio come era stato per la Clio RSR Rally5 (l’anno passato), si è trovato di fronte ad una vettura con un potenziale interessante ma ancora un’po’ in debito di sviluppo, con dei picchi prestazionali già molto alti ma con qualche basso di troppo. Soprattutto un motore che non è sembrato ancora in grado esprimere tutto il suo teorico potenziale, ed alla fine ha pagato un calo di potenza che è stato alla base del ritiro nella boucle finale. Tra gli alti ci sono i due scratch fatti registrare nella prima boucle, che gli sono valsi la leadership provvisoria tra le due ruote motrici, ma nella speciale di Polizzi è Paolino a toccare una chicane, ed i trenta secondi persi lo fanno scivolare fuori dal podio virtuale, in una classifica molto tirata. Nella seconda buocle Andreucci riprende a macinare un buon ritmo, ma il fatto che sia sempre qualche secondo dietro a Runfola e Lucchesi, dà l’idea di un passo regolare alla ricerca delle giuste regolazioni e non della prestazione a tutti i costi. Quella che sia pure in maniera non ossessiva ha cercato nel primo giro, non tanto per andare a caccia del successo, quanto per capire quale è livello della vettura a confronto con la concorrenza. La barra delle attese era molto elevata, ed è quindi facile immaginare qualcuno sia rimasto deluso. La differenza dalla Clio RSR Rally5 però è notevole, perché si tratta di vettura lanciata contemporaneamente ad un ricco trofeo, sfruttando un regolamento a maglie ben più larghe rispetto alla concorrenza vincolata a quello R1. Il futuro della Clio rally4 invece è un’incognita legata però al 2022, contro una concorrenza vera dove pensare ad un ingresso dirompente a gamba tesa non era credibile.