I monomarca Renault Clio Trophy France asfalto e terra l’anno passato al loro debutto hanno raccolto numeri assolutamente importanti; il premio: diventare pilota ufficiale Renault l’anno seguente sulla Rally4 è stato molto apprezzato e quest’anno nelle prime gare su asfalto si è volato sopra le quaranta vetture e una trentina sulla terra.
Se l’anno passato i numeri dei monomarca Renault francesi avevano stupito il mondo intero, con una quarantina di equipaggi all’esordio, che nel finale si sono ridotti ad una ventina di auto sull’asfalto. Mentre sulla terra alle quattro gare in programma si sono presentati in dieci. Adesso che ci stiamo avvicinando al giro di boa della seconda stagione i numeri sono però letteralmente esplosi, sull’asfalto nelle tre gare disputate si è sempre volato sulle quaranta vetture a gara, mentre sulla terra la soglia è passata dalle dieci unità alle trenta nelle prime due gare disputate. Un successo con dei numeri così grandi che in cinquant’anni di rally moderni si sono visti molto raramente, impensabili per il pianeta Italia ma lontani da qualsiasi altro target del vecchio continente. Certamente il premio ha giocato un ruolo determinante, con Romain di Fante che quest’anno si è guadagnato il volante ufficiale della Regie sulla Clio Rally4, nella caccia al titolo 2 ruote motrici francese e Quentin Ribaud ufficiale nel campionato terra sempre sulla Rally4. Con la possibilità di un programma filiera nell’Europeo che oggi vede impegnato Fotia a caccia dell’ERC4, ma dal 2023 potrebbe prevedere un ulteriore passaggi sulla nuova Rally3, il cui debutto è previsto per la prossima primavera. Ma il premio da solo non può certo essere la sola ragione di questo successo, che evidentemente sta nella capacità della Renault di riuscire a leggere le potenzialità della nuova classe entry level, ovvero la Rally5. Sino ad oggi questa classe era stata affrontata dalle case concorrenti in maniera poco convinta, con dei compromessi prestazioni costi poco soddisfacenti per i clienti. La Rally5 Renault è più cara della concorrenza, ma i prezzi gestionali sono simili, ed è andata a prendersi una fetta di mercato che in passato era preponderante nei rally, ma negli ultimi dieci anni è stata trascurata a favore delle Rally4. Una vera vettura da corsa vera, ma con dei costi sopra quella soglia che permettesse di ripetere i successi commerciali ottenuti dalle compatte della casa del leone. Spendibile anche nei noleggi al di fuori delle serie monomarca, un mondo dedicato ai giovani ed a piloti veloci e vincenti ma con budget più risicati. Va comunque sottolineato lo spirito sportivo francese, dove i trofei delle case continuano ad attirare una marea di piloti, mentre nel bel paese se non si può competere per vincere, si preferisce ripiegare subito su serie minori o meno frequentate.