In un mondo dell’automobile dove lo sport motoristico sembra diventato un elemento secondario sempre più staccato dal mercato, l’ingresso di De Meo al vertice di una Renault in profonda crisi dimostra una differenza abissale a livello manageriale tra le nuove generazioni i profeti dei tagli e chi ci crede ed investe nel rafforzare immagini e marchi.
La crisi in cui versava la Renault quando alla sua guida è stato chiamato Luca De Meo, non aveva ancora dovuto fare i conti con il coronavirus, un tornado che ha messo in ginocchio l’intero mercato automobilistico prima che Luca si insediasse ad inizio luglio al timone di Renault. Ed il primo importante segno della nuova gestione del gruppo che coinvolge l’attività sportiva è arrivato ad inizio settembre, un impulso importante che fa capire che non si andrà a tagliare ma al tempo stesso segna una profonda rottura con il passato. Renault che dagli anni settanta aveva sempre puntato sulla Formula resta come firma della power unit, ma la squadra andrà a difendere i colori Alpine, la casa Dieppe che nel gruppo ha sempre avuto un brand tradizionalmente sportivo. Una scelta se vogliamo rivoluzionaria che porta il marchio Alpine in formula uno per rafforzare un brand sportivo che potrà beneficiarne di un rilancio di immagine sportiva importantissimo. Una svolta che potrebbe dare un ulteriore impulso anche al progetto Alpine A110, una vettura che al rally Mont Blanc ha dimostrato un potenziale enorme, in grado di mandare una R-GT a battere ben quattro scratch. La classe R-GT presa in considerazione sino ad oggi dalle case che hanno sempre visto il loro impegno in ottica squisitamente commerciale, oggi potrebbe trovare una casa disposta ad investire nei rally l’immagine di un suo modello sportivo dal grande pedigree. Resta avvolto nel mistero il futuro di Renault ma con il successo raccolto dal progetto Clio rally5, ed il fatto che gli sviluppi sulla annunciata rally4 proseguano a pieno ritmo fa presagire che si potrebbe ritornare a pensare ad un progetto filiera in grado di portare a breve Renault, oppure il marchio Dacia a mettere in cantiere una rally2 e perché no una rally3, sempre il progetto FIA riesca a decollare.