I protagonisti del CIR al Rally di Roma Capitale devono segnare il passo agli Euro protagonisti con un Lukyanuk che sia pure senza esagerare fa il vuoto, ed alle sue spalle sia pure a mezzo minuto solo Basso tiene la scia del Russo e nel finale dimezza il suo svantaggio.
ll primo a scattare dai blocchi è Gryazin, che davanti al Colosseo quadrato detta il passo, ma appena iniziano le speciali vere, sulla boucle di Pico a salire in cattedra è Lukyanuk. Il Russo tra uscite di strada e scivoloni vari a Roma si gioca molte delle sue carte nella corsa al titolo continentale, fattore che gli mette subito la briglia corta, ma anche in versione freno a mano e con la barra rotta nella secondo giro, in carniere mette tre scratch e tutti gli avversari chilometro dopo chilometro tra forature e svarioni vari perdono contatto. L’unico che gli tiene botta in qualche maniera è il Giando, che nonostante continui a passare dopo ogni gara da un auto all’altra e quindi non ha certo il feeling per andare a tutta come il Russo, non molla ed alla fine approfittando di un Lukyanuk votato alla prudenza dimezza il suo vantaggio, passando da un pesante mezzo minuto ad una quindicina di secondi. Alle spalle della coppia di testa il vuoto con il Tedesco Kreim e il Polacco Gryzb ad una quarantina di secondi, qualche secondo più indietro uno stoico Andreucci che lotta come un vero leone nonostante i postumi della botta nei test, ed una vettura che in un parterre del genere paga pegno alla concorrenza. Il Grafagnino in un ottica CIR marca i suoi avversari, sopratutto uno scatenato Campedelli, che resta sui tempi di Basso con qualche acuto di quelli che lasciano il segno, ma nella seconda boucle una doppia foratura (ed una sola scorta) lo obbligano ad issare bandiera bianca.