L’atteso consiglio mondiale di inizio dicembre conferma un WRC 2022 a propulsione ibrida, ma per il regolamento tecnico tutto è rinviato a inizio primavera di concreto c’è solo la conferma delle indicazioni iniziali con una propulsione green nei trasferimenti e un’iniezione di potenza al tradizionale motore termico nelle speciali. Ma dietro le quinte..
Chi si attendeva almeno uno straccio di bozza tecnica regolamentare per questo inizio dicembre, ha dovuto spingere per l’ennesima volta in avanti le sue aspettative, con una dead-line dichiarata, almeno per ora, fissata a fine marzo. Tra le poche certezze c’è il cambio di nome delle vetture, che non si chiameranno più WRC ma Rally1, obbiettivo ritorno al passato ovvero creare una scala gerarchica tra le vetture a secondo del grado di preparazione. Le linee guida sono quelle di un’integrazione sulle attuali vetture della tecnologia ibrida, sulle vetture si conferma la possibilità di scelta per la telaistica di partire da una scocca di serie, oppure impostare il telaio stesso su una struttura tubolare (ovviamente con dimensioni limitate entro parametri identici). Continuità anche sul principio di adattare alla vettura da gara parti e organi provenienti da differenti modelli. Una libertà che consente di semplificare lo sviluppo da parte delle singole squadre, ma soprattutto può essere adattata in maniera più rapida ed ottimale ai migliori standard di sicurezza. La motorizzazione di riferimento resterà quella attuale, la 1.6 turbocompressa, con costi di sviluppo controllati. A questa verrà affiancato un motore elettrico ibrido da 100 Kw. Unità che come si era già annunciato sarà inizialmente comune per tutte le squadre, con applicazioni di strategie comuni di materiali e programmi (Hardware e software). Il principio è quello di affrontare i trasferimenti, quelli cittadini in particolare, esclusivamente in modalità elettrica, mentre sulle speciali questa unità dovrà eseere in grado di fornire un boost di potenza all’unità termica. Le nuove vetture conserveranno l’estetica aggressiva delle vetture attuali, quindi probabilmente gli stessi principi aerodinamici, fattore che in queste stagioni ha dimostrato di incidere in maniera sensibile sui costi gara e sviluppo. Ogni squadra potrà iscrivere una squadra supplementare con una vettura differente nella sua identità di concorrente, questa però non porterà punti costruttori. In sostanza non si è sceso nei dettagli più di quanto già era noto, lasciano però molto perplessi le voci di corridoio che fanno intendere che si pensi anche ad un piano B nel caso l’ibrido comportasse la partenza di altri costruttori. Come se tra i vertici della FIA e chi è alla base della commissione e rally e vicino al promoter ci sia scollamento sugli indirizzi futuri.